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Capitolo 8. Centauro
Classificazione ministeriale: XXXX
Secondo la normale classificazione questo vuole dire che la creatura è pericolosa o richiede una conoscenza specialistica o è trattabile da un mago esperto. Nel caso dei centauri, però, questi vengono classificati in questo modo perchè vanno trattati con grande rispetto, quindi non si deve vedere il lato negativo della classificazione (quello aggressivo) ma quello positivo.
Centauro ebbe origine dall'amore sacrilego fra il re dei Lapiti Issione e una sosia della dea Era, Nefele, dalla cui unione nacque, appunto, Centauro, capostipite di tutti i centauri.
Un’altra leggenda vuole che i centauri, Chirone per primo, siano figli di Crono, padre degli dei e Signore del Tempo.I centauri possono essere considerati la macrofamilia, da cui derivano gli ippocentauri (con la parte inferiore del corpo da cavallo) e gli onocentauri.
L’Ippocentauro ha testa, torso e braccia umane su corpo di cavallo, dal manto di vari colori.
Il Centauro è un abitatore delle foreste. Si ritiene che i Centauri siano originari della Grecia, sebbene ci siano comunità di Centauri in molte regioni d’Europa. Le autorità magiche di tali regioni hanno creato aree particolari in cui i Centauri non corrono il rischio di essere disturbati dai Babbani: i Centauri comunque non hanno bisogno di speciale protezione magica, in quanto hanno sufficienti risorse per nascondersi dagli umani.
L'Onocentauro ha invece la parte inferiore del corpo a forma di asino. Quindi è più tozzo e meno alto dell’ippocentauro.La particolarità degli ippocentauri è che possiedono tutti i pregi e tutti i difetti del genere umano, portati però a livelli elevatissimi, tanto che nella mitologia sono stati riservati loro ruoli completamente contrastanti: dall'estrema saggezza all'incredibile crudeltà. E tale idea perdurò nel tempo. Durante il Medioevo, l'immagine del centauro si addiceva agli eretici ed alla loro interna dissociazione che li faceva considerare metà cristiani e metà pagani. È rappresentato spesso con i capelli in fiamme, per lo più armato, soprattutto di freccia e arco.
Generalmente non si fidano né dei maghi né dei Babbani, tra cui fanno scarsa differenza. Vivono in branchi variabili dai dieci ai cinquanta membri. Sono maestri nell’arte della guarigione, della divinazione, del tiro con l’arco e dell’astronomia.
Per approcciarsi a queste creature innanzitutto è importante nutrire un grande rispetto, poi riferersi ad essi come se si stesse parlando con degli esseri umani, evitando di appellarli come “creture/esseri magici” come classificati dal Ministero della Magia.
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