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Complemorte con sorpresa
Quella sera sembrava una delle tante serate ordinarie a Hogwarts – per quanto una serata a Hogwarts possa essere ordinaria, ovviamente. Da un lato della Sala, tre fra le più promettenti studentesse della Scuola di Magia e Stregoneria, Mars, Pucca e Ailing, stavano discutendo animatamente su quale fosse la bevanda migliore da preparare a Halloween, mentre Sevy, seduta al tavolo degli insegnanti, osservava con noncuranza i vari studenti decidendo a chi rifilare la prossima punizione (probabilmente Pucca, quella ragazza stava facendo guadagnare troppi punti a Grifondoro…).
Da qualche tempo si sentiva un po’ giù di morale. Ora che Maicr, colui che l’aveva resa un fantasma, si era accidentalmente legato con un incantesimo troppo potente ad un luogo in Cornovaglia lontano da lì, le sembrava di non avere più persone con cui comunicare veramente. Ovviamente c’erano ancora gli altri fantasmi, fra cui in particolare il Barone, con cui aveva stretto un’amicizia più solida che mai, ma non era la stessa cosa. In più, le mancava compiere delle magie che influissero sul mondo concreto oltre che sulla loro qualità ectoplasmatica. Insomma, ora che era sola Sevy desiderava intensamente tornare in vita. Peccato che, chiaramente, ciò era del tutto impossibile. Dunque, per cercare di rallegrarsi aveva preso a togliere punti a vari studenti in giro per il castello e dare punizioni impossibili per la gioia di vederli fallire.
Comunque sia, la serata sarebbe probabilmente caduta nel dimenticatoio se in quel momento il Barone Sanguinario in persona (o quasi) non si fosse presentato in Sala Grande, posizionandosi proprio di fronte al tavolo degli insegnanti. Se già non era frequente che il fantasma si mostrasse in un luogo così gremito degli studenti che affermava di detestare vivamente, era ancora più insolito che si mettesse in una posizione così bene in vista. Pucca e Ailing, da brave grife temerarie, lasciarono subito da parte la conversazione per avvicinarsi il più possibile al luogo di interesse, trascinando con loro Mars, la quale, benché priva dell’istinto suicida delle rossooro, le batteva di certo in curiosità (ah, la corvicità!).
“Professoressa Sevy,” rimbombò la voce baritonale nel silenzio della Sala (niente di meglio della promessa di informazioni piccanti per far ammutolire una banda di adolescenti). La professoressa alzò lo sguardo stupita. “Posso fare qualcosa per voi, Barone?” lo interrogò rispettosamente (era probabilmente l’unica persona a cui si rivolgeva con rispetto).
“Al contrario,” rispose questi con la voce sempre troppo rimbombante e profonda “Io posso fare qualcosa per voi, professoressa. Posso farvi tornare in vita.”
Mormorii percorsero la Sala; la professoressa Opaleye si era messa a discutere con la caposcuola corvonero Elly di varie teorie a tal proposito, mentre Pucca, Aling e Mars contemplavano piuttosto le conseguenze che tale atto avrebbe potuto avere su di loro. La neoprofessoressa Serpeverde non poté impedire che il suo respiro si arrestasse – metaforicamente parlando – dalla sorpresa e dall’inatteso lampo di speranza.
“Non dire sciocchezze,” replicò poi brusca, volendo dare l’impressione di non essere stata toccata delle parole, smentita dalla sua dimenticanza di dare del voi al fantasma in pubblico. “E’ impossibile resuscitare i morti, persino i fantasmi.”
“Vero,” convenne il Barone senza scomporsi. “Ma non è impossibile resuscitare i fantasmi uccisi da altri fantasmi.”
In effetti quel caso era più unico che raro, forse quasi unico. Possibile che ci fosse una soluzione? I mormorii crebbero.
“Ho trovato una pozione che potrebbe funzionare – potrà essere preparata solo a Halloween, giorno in cui ogni magia è più potente nonché anniversario della vostra morte. Ovviamente, poiché deve essere preparata manualmente, dovrà essere uno studente o un professore ad occuparsene.”
Nella Sala fu il caos. Infine, la voce della Caposcuola Grifondoro si fece sentire al di sopra degli altri.
“E perché dovremmo aiutare?” chiese diffidente, ma senza cattiveria. “In modo che riesca a torturarci in modo più effettivo?”
Mars, indignata, rispose:
“Ma pensa a quante cose in più potremo imparare da lei se è viva! Tutti gli incantesimi che ci potrà mostrare!”
Decisamente, la ragazza meritava di essere bronzoblu. Ailing, molto più pratica, intervenne:
“La mia idea è semplice: più la professoressa si irrita, più ci rende la vita schifosa. Se questo serve a renderla un po’ più sopportabile anche solo per una settimana, io ci sto! Piuttosto che finire abbracciata alla piovra del professor Fenix in pieno novembre, cosa che potrebbe benissimo succedere se le sue punizioni continuano a prendere questa direzione…”
Le tre ragazze si guardarono: la situazione era chiara. Osservando gli altri studenti nella stanza, notarono che la maggior parte stava annuendo.
Pucca, facendosi portavoce degli studenti, levò di nuovo la sua voce al di sopra della massa.
“Molto bene, accettiamo la missione.”
Il Barone la squadrò in modo critico e leggermente superiore.
“Non avevo dubbi,” proferì con qualcosa di molto vicino al disprezzo. “Tuttavia, la pozione può essere preparata solo un numero limitato di volte. Per questo voglio prima di tutto accertarmi di quali siano coloro fra di voi che sono più degni di poter ambire a tale compito e portarlo a termine con successo.”
Di nuovo il chiacchiericcio si fece più intenso. Addirittura i prof stavano parlando in modo sommesso e concitato fra loro.
La domanda di Mars espresse ciò che tutti stavano pensando:
“E come vi accerterete di ciò?”
“Oh,” rispose il Barone con un tono che gli era molto più familiare e un sorriso che non prometteva niente di buono. “Lo vedrete presto, lo prometto.”
Ancora nessuna risposta. Inizi tu?
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