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Firenze
Tutto cominciò con il gufo mandato da Opal: “Icon, cosa fai dal 24 settembre?” … e finì con l’acquisto dei biglietti ferroviari!
Ho avuto la fortuna di essere ospite da Opal dal 24 al 26 settembre a Firenze (ovazioni, tripudi e standing-ovations)!!!Beh, sono stati 3 giorni davvero intensi e senza nemmeno un momento di pausa!!! Infatti non abbiamo fatto nessun video; scattato nessuna foto e nemmeno registrato per il podcast!
Ciò che è rimasto impresso al di fuori dei miei ricordi è solamente l’inchiostro che ho versato sul mio taccuino che compilo nelle occasioni speciali.Vi propongo il primo estratto, scritto di getto al fianco di Opal mentre guardavamo Firenze da piazza Michelangiolo:
Stare semplicemente qui a guardare qualsiasi cosa oppure niente.
Un’amica inaspettata al mio fianco basta a dare al tutto un tocco di magia e di autenticità. In sottofondo canzoni romantiche conciliano i pensieri felici. Il sole è piuttosto basso nel cielo e scalda ancora un po’ la parte sinistra del mio corpo. Piano piano il mondo diventa ovatta.
Non c’è bisogno di altro perchè adesso c’è felicità.
Il parapetto su cui scrivo è levigato da migliaia di mani e corpi che hanno contemplato questo magnifico scorcio di mondo. Non posso fare a meno di includere la dolce chitarra che concilia le proposte d’amore.
Piano piano Opal alla mia destra si scioglie: rilassa le spalle normalmente curvate dai pensieri e fa scorrere la matita come se non ci fosse altro attorno a lei.
Girare la pagina mi riporta ad attimi di consapevolezza.
Sciolgo corpo e mente: sono unico e parte della bellezza che mi circonda.Il giorno successivo è stato il giorno degli incontri! La mattina è passata veloce, calda, verde e piacevole in compagnia di Margherita (Maggy) e dopo un accoglientissimo pranzo al Caffè d’Orzo ( ) Elly è spuntata accompagnata dal suo inseparabile sorriso.
Con lei ed Opal abbiamo rivissuto (ahimè -.-” ) momenti di Horvicità e pura follia al giardino di Boboli.
Incontriamo di nuovo Maggy, questa volta accompagnata da Matteo (pachugo) e tutti assieme, riuniti in un unica, pazza combricola, ripercorriamo le vie del centro schiamazzando sonoramente e cianciando circa Cornuti e Mettimiele!
Speravo che la mia vita potesse continuare così in eterno ma arriva sempre il momento dei saluti. Arriva all’improvviso cogliendoti di sorpresa, facendoti pregare che non saranno definitivi.
Il mattino dopo lo dedico ai preparativi per il viaggio e al valzer; ad un’ultimo sorso di tè con il miele e ai pensieri ronzanti.
Penso alla Città, in tutte le sue forme; penso ai sorrisi di Opal, Elly, Maggy e Pachugo; penso a ringraziarli tutti per essersi uniti come un magico puzzle a formare la felicità.
Un ultimo abbraccio e si riparte verso casa: Pontebabbana!
Ancora nessuna risposta. Inizi tu?
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