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  • Il primo amore non si scorda mai

    Posted by Anonymous on Aprile 19, 2010 at 1:01 pm

    Ho provato ad immaginare il primo incontro di Bellatrix e.. 😉
    scusate per la lunghezza ghh
    Il primo amore non si scorda mai

    Nell’attesa vidi i fratelli Lestrange seduti lontano dai loro genitori, Rodulphus mi guardava. Quando vide il mio sguardo sul suo mi fece un sorriso sghembo e un cenno con la testa: dovevo ammettere che era davvero un bel ragazzo, alto, muscoloso, con quei capelli neri e quegli inquietanti  ma misteriosi occhi neri. Ho sempre notato a scuola negli sguardi delle altre, purosangue, mezzosangue e babbane, come lo guardavano ogni volta che camminava davanti a qualcuna di loro e so per certo che non potevano sopportare che lui avesse occhi solo per me. Bellatrix Black, prima delle sorelle Black, una delle più grandi famiglie di purosangue. Ero destinata in matrimonio con Rodolphus, non potevo certo rifiutarmi, qualunque cosa pur di mantenere onore e gloria nella mia famiglia e comunque, in fondo, lui non era poi così male. Chiacchieravamo spesso io e lui a scuola: gli raccontavo di ciò che pensavo sui nati babbani e i mezzosangue. Loro sono la feccia, dicevo, come potevano sporcare il mondo con quella che loro osavano e provavano a chiamare magia? La loro non era magia, non lo era affatto. Quella dei Purosangue lo era, perché era anticha, era più potente, era più vera; Rodolphus pendeva sempre dalle mie labbra, annuiva a tutto ciò che dicevo, avrei potuto dire che era un idiota e lui avrebbe detto di sì. Crede davvero che essere d’accordo con me con tutto ciò che dico possa bastare a conquistarmi. Ma per favore! Io sono Bellatrix Black, non ho certo tempo da perdere a stare dietro ad un ragazzo! Mi giro verso Rodolphus, mi guarda. Che tenerezza, o dovrei dire..patetico? Perché è questa l’impressione che mi fa ogni volta. Sorrido. Mi spiace Rodolphus non sono tipa da baci, abbracci, carezze; non sono come Cissy  sempre dietro a quel Lucius Malfoy, o Andromeda che sogna sempre l’uomo dei suoi sogni; ricordo che una volta ha detto che se avesse amato un babbano lo avrebbe sposato. Matta da legare, non sa quello che dice, spero che i nostri genitori la mettano il prima possibile in riga quella ragazzina.
    Ma quanto ci mette ad arrivare? Come se tutti fossimo ai suoi piedi, ma chi si crede di essere a farci attendere per tutto questo tempo? Spero per lui che sia una persona competente e che abbia davvero una soluzione per ripulire la società da quei sporchi mezzosangue.
    Mi alzo in piedi stufa  dell’attesa ed esco fuori.
    Il cortile era un po’ trascurato, non era curato il come il nostro: c’erano molte erbacce che avrebbero dovuto essere amputate, l’erba era ingiallita, gli alberi erano tetri e i muri per gran parte coperti di muschio. Mi appoggio su un muretto.
    Guardo il cielo, verrà volando? Ma che cosa sto dicendo? Ovviamente si materializzerà non credo che vada in giro volando, il Ministero gli sta alle calcagna, che tipo…
    Qualcuno esce, so già chi è, non c’è nemmeno bisogno che io mi giri.
    “Bellatrix” pronuncia il mio nome come se fosse una poesia. Oh Rodulphus, ma perché ti ostini tanto a cercare di conquistarmi sapendo già che finiremo lo stesso per sposarci e formare una famiglia? ‘Perché voglio conquistare il tuo cuore e voglio che tu mi ami davvero..” questo mi rispondeva sempre.
    “Rodolphus” dico io ma senza enfasi, non ci riesco e anche se ci provassi gli riderei in faccia.
    “Bel posticino qua fuori..” si appoggia molto vicino a me. Non mi allontano, ma non mi accosto nemmeno a lui come vorrebbe. Quando mi sta accanto non mi da alcun effetto, molte ragazze arrossiscono, rabbrividiscono, io invece No. Sono totalmente a mio agio.
    “Insomma – gli rispondo – ci vorrebbe un elfo domestico” la mia famiglia ne aveva ben due: Kreacher e Dobby; il primo venera me e le mie sorelle, mentre il secondo sta sempre li a piagnucolare, ovviamente gli dico di punirsi per ciò.
    Rodolphus mi guarda. Finalmente mi giro e i miei occhi incrociano i suoi: sono neri come due pozzi, ed è questo che vedo, nient’altro. Narcissa quando guarda Lucius dice che si perde nei suoi occhi azzurri. Ma come diavolos i fa a perdersi in due occhi? Bah, io non la capisco proprio. Lui mi guarda in modo strano, come se volesse leggermi negli occhi, come se cercasse qualcosa da me, come se volesse dirmi qualcosa, forse è anche un po’ rassegnato. Sembra un bambino quando fa così. Rodoplus!! Ricordi da bambini giocavamo con delle bacchette finte? Ci divertivamo, ora invece, da quando ti sei reso conto che sono una donna mi guardi in quel modo, innamorato? Tu dici così, le mie sorelle dicono così. Quei tuoi occhi li ho visti solo in Narcissa, nei miei genitori mai. Mai uno sguardo così coinvolgente, per te, ma per me non è nient’altro che uno sguardo di un mio amico d’infanzia. Mi dispiace, ma forse non imparerò mai cos’è l’amore. In compenso, diventerò tua moglie e formeremo una famiglia. Ti va bene così?
    Gli dico tutto ciò guardandolo, dice che sa leggermi negli occhi, ma io non è che ci creda poi così tanto. Mi accarezza il viso, nessun brivido, la sua  grande mano è delicata sulla mia guancia, nessun brivido, mi si avvicina… Oh, eccolo di nuovo. Giro la testa e le sue labbra toccano la mia guancia sinistra.
    “Perché, Bellatrix?” non mi chiama Bella, sussurra il mio nome per intero, dice che è il nome più bello del mondo
    “Perché non fa per me, e comunque, a breve ci sposeremo, non ti basta?” gli dico come se fosse la cosa più normale del mondo.
    “Voglio una garanzia” dice quasi implorante. Oh Rodolphus, non hai mai pensato che vorrei un uomo e non un bambino? Sei adorabile, ma anche sciocco.
    “Ce l’hai, stai tranquillo” dico sorridendogli. Lui annuisce e rimane accanto a me rassegnato. Ancora non capisce che non voglio un cagnolino, se deve diventare mio marito almeno mostrarmi un po’ di spina dorsale. ‘È innamorato’ mi ripete sempre Andromeda sognante. Beh, se una persona si comporta così appena si innamora preferirei non provarlo mai, ci tengo alla mia dignità. Come posso appartenere ad un uomo che non è capace di prendermi? Un uomo dovrebbe riuscire a rapirmi, non a farmi da cagnolino. Non lo capirà mai nessuno, i ragazzi sono così tonti… Ma meglio così, non sarò costretta ad appartenere a nessuno, io vivo e sono solo di me stessa.
    La porta d’ingresso si apre, un uomo basso con gli occhiali ci avvisa “Sta arrivando! Dentro sbrigatevi!”
    Immediatamente io e Rodolphus rientriamo in casa.
    Ovviamente Narcissa e Andromeda subito a ridacchiare vedendomi rientrare sua compagnia, le fulmino con lo sguardo. Quando fanno così sono davvero sciocche e irritanti. L’uomo di prima dice ai presenti “Arriva!”
    Tutti sono in piedi, un po’ nervosi, guardo in direzione del mio futuro marito e lo vedo alquanto rigido, e che sarà mai!
    Appena l’uomo entra nel grande salone, tutti accennano un inchino al suo passaggio; ah, pure l’inchino devo fare? Ma guarda te! Mi piego leggermente, ma non tengo la testa bassa come gli altri presenti, voglio vederlo in faccia…





    Il mio cuore ricomincia a battere. L’aria circola di nuovo nel mio corpo. Due occhi mi fissano e io non riesco fare a meno di fissare i suoi, sono la cosa più bella che io abbia mai visto: rossi come il fuoco, ed è questo che sento, uno strano fuoco che inizia a bruciare dentro me. Mi perdo nelle profondità di quel rosso e vorrei sapere cosa si nasconde aldilà di essi. Lord Voldemort mi guarda in modo enigmatico e io sento il modo irrefrenabile di sapere cosa sta pensando di me. Ti prego dimmelo, continuo a ripetermi. Lui forse accenna un sorriso, mi ha trovata ridicola? Oppure no? Distoglie lo sguardo da me e prosegue; si siede sulla poltrona davanti al camino e incita gli altri a sedersi con lui. Gran parte dei presenti si siede, altri rimangono in piedi, compresa io: sono paralizzata, affascinata da lui, posso ben capire e immaginare che non sia un uomo oggettivamente bello ma è così misterioso, mi intriga e accende in me il desiderio di parlare con lui.
    Ma è lui il primo ad aprir bocca iniziando a parlare del suo piano di sterminazione verso tutti i non maghi o babbani: la sua voce è suadente, i suoi occhi magnetici. Lo ascolto con estrema attenzione, pare di sentire me stessa, tutti i miei pensieri, i miei desideri, il mio odio verso quei ‘maghi’ prendevano forma appena uscivano dalla bocca di quell’uomo meraviglioso che stava rendendo tutto questo vero. Mi sentivo svenire. Aveva quest’aria maestosa, fiera, autoritaria, incuteva timore fra i presenti, tranne in me, io lo ammiravo, guardai Rodolphus che non aveva nemmeno il coraggio di fissarlo negli occhi, sembrava essere arrivato lì per caso, come se fosse alla lezioncina di trasfigurazione: che mollusco senza spina dorsale, impara a essere uomo se devi proprio diventare mio marito!
    Torno a guardare l’uomo dagli occhi rossi, continua ad esporre il suo piano “Allora, siete con me?”
    Sì, sì, sì, sì, sì!!! Urla la mia mente, ma la mia voce è paralizzata, mi sentirei troppo inadatta a lui se parlassi in sua presenza. Molti annuiscono più o meno decisi, stupidi, non sapete chi avete davanti, è l’uomo che noi purosangue stavamo aspettando. Lord Voldemort tira fuori la bacchetta “Per dimostrare la vostra fedeltà dovrete farvi incidere il marchio nero, posso risparmiare le donne, ma se qualcuna di quelle meravigliose fanciulle volesse giurarmi fedeltà eterna è libera di farlo” tutti irrigidiscono, Cissy emette un mugolio spaventato, stupida. Quello che sarebbe diventato il mio Signore aspetta, e nei suoi occhi leggo l’impazienza. Le mie gambe si muovono verso di lui e tutti si voltano verso di me, guardandomi quasi incredula, più di tutti Rodolphus. Le mani mi sudano, il cuore batte all’impazzata, le gambe tremano.
    Ora sono di fronte a lui, mi inginocchio e alzo la manica sinistra del mio mantello
    “Bellatrix Black..” dico io presentandomi con voce bassa bassa
    “Bellatrix…” sussurra il mio nome e il mio cuore impazzisce, ripetilo di nuovo, ripetilo di nuovo…
    Mi prende l’avambraccio con la sua mano: caldissima, forte ma delicata allo stesso tempo; sento la punta fredda della sua bacchetta sulla mia pelle e sento l’epidermide lacerarsi, una piccola linea rossa inizia a formarsi sul mio braccio, sento bruciare la pelle, sento del fuoco che brucia. Mi viene da piangere per il dolore, ma non voglio mostrarmi così debole a lui, non so perché, ma sorrido, inizio a ridere perché sono felice di questo patto che si sta sigillando fra me e lui, sento qualcosa di più di una semplice fedeltà fra Padrone e Seguace. Provo un senso di appartenenza verso quest’uomo perfetto che sta facendo di me uno strumento per il suo obiettivo di distruzione di massa. E ne sono felice, vorrei urlarglielo, gridarlo a tutti quanti che per lui farei di tutto. Che ucciderò tutti i mezzosangue presenti sulla faccia della terra. Che può trattarmi come una schiava basta che mi tenga con lui.
    Finisce di incidermi il braccio: ora un lungo serpente avvolto su un teschio è stampato sul mio braccio, per sempre.
    Mi alzo velocemente, lui mi guarda enigmatico, dimmi che cosa stai pensando! E io esco di corsa dalla porta forse imbarazzata ancora un po’ scossa.
    E rieccomi di nuovo qua sul muretto mentre, asciugandomi le lacrime, osservo con più attenzione il Marchio Nero. Il vento è freddo, io mi sento bollente, forse ho la febbre.
    Dietro di me una porta si apre, sei tu? Mi volto di scatto, è solo Rodolphus. Mi sento delusa. Lui si avvicina a me “Ma è fuori di testa? Fa un male cane..” dice massaggiandosi il polso e cercando la mia approvazione. Non dico nulla, anche se gli vorrei dire che se pensa una cosa del genere del suo Signore vuol dire che non è degno di portare quel Marchio che ha sul braccio. “Stai tranquilla – mi dice – il dolore passa” io mi giro verso di lui piangendo e lo abbraccio forte, ancora non provo nulla toccandolo, lui invece lo trovo molto contento di ciò e mi stringe forte a sé…Vorrei che fossi tu, Signore mio. Rimaniamo così per un po’ di tempo. La porta di spalanca mi stacco da lui, eccolo lì che esce dalla porta e di nuovo quegli occhi mi guardano, io ricambio, lo sento che mi sta leggendo nell’anima ‘Ci rivedremo presto Bellatrix’ mi dicono.
    Rodolphus mi stringe ancora a sé come se volesse proteggermi, non mi ribello perché sono troppo sconvolta, ma che mi sta succedendo? Mi sento come il burro. Il mio Signore si materializza e sparisce.
    “Stai tranquilla Bellatrix, con me sei al sicuro” è lui che me lo sta dicendo con la voce di Rodolphus? Magari fosse vero, ma non accadrebbe mai me lo sento. Ricomincio a piangere e Rodolphus mi stringe ancora più forte dandomi piccole carezze sulle spalle. Soffro, quanto vorrei che fosse lui, Lord Voldemort e tenermi fra le sue braccia. Il mio futuro marito cerca un bacio da me, ma quel poco di lucidità che mi rimane lo spinge via dalla mia bocca. Scusami Rodolphus, troppo tardi, sai bene che ti sposerò, l’ho promesso a te e alla mia famiglia, ma io non ti appartengo,  sono di quell’uomo perfetto chiamato Lord Voldemort, gli appartengo. Sarò sua per sempre.

    Anonymous ha risposto 14 anni, 4 mesi fa 0 Mago · 0 Risposte
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