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  • La rivolta delle lettere

    Posted by Anonymous on Dicembre 29, 2012 at 7:13 pm
    La rivolta delle lettere

    Dedicato ad @leparty ed elly*

    Sevy si trovava nella Sala Comune Serpeverde, pensando intensamente ad un diabolico piano da proporre ai Mangiamorte, quando all’improvviso qualcosa attirò la sua attenzione. Uno sciame di colore dorato stava uscendo da tutti i libri, dalle pareti, da ogni parte! Vagamente preoccupata, Sevy uscì dalla Sala Comune dirigendosi verso la Sala Grande, dove trovò Ale, fedele compare Mangiamorte, insieme ad Elly, che era appena uscita con lei dalla Torre di Corvonero.
    “Avete visto anche voi?” chiese Sevy alle due.
    “Quell’ammasso di insetti dorati? Sì!” rispose Ale, per niente elettrizzata. Elly confermò con un cenno della testa. “Rivoltante! Tutto il castello è invaso da polvere dorata, sembra di essere in un castello delle fate…”
    “Lo so!” esclamò Sevy infervorata, “Fra poco ci prenderanno tutti per delle Fenici!”
    Ale e Sevy fecero entrambe una faccia disgustata.
    “Hem hem,” le rimproverò Elly con un sopracciglio alzato. Ale e Sevy ebbero la buona creanza di mostrarsi dispiaciute.
    “Scusa,” fece Sevy, “forza dell’abitudine.”
    “Comunque sta diventando irritante,” fece notare Elly, che per quella volta aveva deciso di soprassedere. In effetti da tutte le pareti continuava ad uscire una scia dorata che aveva ormai invaso tutti i corridoi, troppo veloce perché se ne potessero distinguere le componenti.
    Da un’altra parte del castello, nell’Ufficio di Trasfigurazione, un altro stimato mago aveva avuto modo di confrontarsi con lo strano fenomeno che stava interessando anche gli spazi a lui adibiti. I suoi sforzi con la bacchetta non sembravano portare ad alcunché; non era riuscito né a far scomparire con un Evanesco la massa informe, né a trasfigurarla in alcun modo. In mezzo a tutta quella confusione crescente, fu quasi un miracolo che non trasfigurasse il piccolo gufo color caramello che gli aveva appena portato un messaggio!
    ‘Bene,’ pensò il professor Wesit, riconoscendo all’istante la scrittura del collega di Babbanologia, ‘anche Maicr deve essersi accorto di ciò che sta succedendo, a meno che non sia un episodio limitato alle mie aule. Vediamo se conosce la soluzione.’
    Nell’aprire il foglio di pergamena, però, rimase stupefatto. Esso infatti portava scritto:

    benny hai visto ke sta succedendo hai idea del xk’ ci sia stato qst fenomeno sai cm risolverlo io al momento sono un po in difficoltà cmq se hai suggerimenti sono ben accolti firmato maicr

    Benny rimase perplesso. Maicr era in genere molto preciso, attento nella sua scrittura e decisamente non prono ad errori grammaticali ed ortografici di tale natura. Oltretutto, le abbreviazioni non erano assolutamente da lui! Afferrata al volo una penna d’oca, compose in tutta fretta una risposta.
    Maicr, dal canto suo, aveva il suo bel daffare nell’Aula di Babbanologia, dove il passaggio tumultuoso dello sciame dorato aveva finito per distruggere alcuni degli oggetti che era riuscito a procurarsi con tanta fatica. L’arrivo della risposta di Benny fu accolta con molto sollievo. Forse il collega avrebbe saputo che fare. Ma…

    maicr ma ke ti è capitato non sembri tu vediamoci fra poco in sala grande firmato benny

    Benny che scriveva senza maiuscole e senza punteggiatura, per di più aggiungendo un’abbreviazione messaggistica? Doveva essere crollato il mondo! Preoccupato, il professore si avviò di fretta verso la Sala Grande.
    Nel frattempo, Ale, Elly e Sevy erano ancora dove le abbiamo lasciate, sedute al tavolo Corvonero della Sala, discutendo.
    “Secondo voi che cos’è?” si era chiesta Elly con l’interesse tipico delle corvette.
    “Non so, magari un altro scherzo festivo di qualcuno dei professori… Vi ricordate Allock?”rispose Sevy con ironia.
    “Ah, sì, ce li vedo proprio… magari è la professoressa Lady Voldemort che ci sta allietando per il Natale,” replicò Ale sarcastica.
    “Va bene, va bene, era solo un’idea…”
    Sevy fu interrotta da delle voci concitate che provenivano dall’ingresso alla Sala. Le tre studentesse si voltarono vedendo che i due professori Tassorosso erano appena entrati nella stanza, apparentemente senza notarle.
    “Cosa ti è successo?”, stava chiedendo con preoccupazione malcelata il professor Wesit all’insegnante di Babbanologia.
    “A me?”, rispose Maicr. “Cosa sta succedendo a questa scuola, piuttosto! E a te, anche. Hai disimparato a scrivere?”
    “Ironico che tu lo dica a me,” commentò Benny, “considerando come hai scritto il tuo biglietto!”
    “Cosa intendi dire? Il mio biglietto era perfettamente corretto, come sempre.”
    “Ah, sì?” rispose Benny alzando leggermente la voce, “E questo ti sembra corretto?” chiese, mostrandogli il biglietto. Maicr lo prese e lo osservò attentamente. Ciò che vide lo lasciò interdetto, e quella passò alla storia come una delle poche volte in cui delle studentesse di Hogwarts l’avrebbero visto senza parole.
    “Ma… ma questo non l’ho scritto io! Lo sai che non scrivo così, Ben!” boccheggiò Maicr sconvolto. Senza un’altra parola, il professore tese all’amico Tassorosso l’appunto che egli stesso aveva ricevuto. Anche Benny negò subito di aver scritto in quella maniera.
    “Le parole sono quelle, ma… la punteggiatura è scomparsa! E le maiuscole!”
    “Dobbiamo scoprire cos’è successo,” esclamò con voce determinata Maicr. Benny annuì fermamente, e con sguardi cupi i due professori uscirono dalla Sala, dirigendosi a passo di marcia verso la Biblioteca.
    Ale, Elly e Sevy, che avevano assistito al dialogo mute e con le orecchie ben rizzate, si guardarono.
    “Qui sta succedendo qualcosa di strano…” mormorò Sevy. Ale la guardò di traverso. “D’accordo, frase inutile, lo so! È che lo dicono sempre in quella specie di libri animati Babbani… aspetta che l’abbiamo studiato in Babbanologia…”
    “Nei film?” suggerì Elly.
    “Giusto! Lo sapevo che il Cappello doveva avere una buona ragione per metterti in Corvonero… anche se secondo me staresti meglio in Serpeverde.” Esclamò Sevy.
    “Sevy, non tutte le persone intelligenti sono Serpeverde,” provò a spiegarle (inutilmente), per la millesima volta, Ale.
    “Però è ingiusto!” si lamentò la Serpeverde.
    “Torniamo al punto di partenza?” propose Elly.
    “Giusto! Concentriamoci! Dobbiamo assolutamente scoprire cos’è successo e risolvere il problema,” proruppe Ale con tono da leader.
    “Ma se ci stanno già lavorando i professori!” ribatté Elly, “Perché dobbiamo immischiarci anche noi?”
    Ale e Sevy la guardarono entrambe male.
    “Giusto, ho capito… bisogna fare il possibile per aiutare la propria scuola…” sospirò Elly.
    Ale e Sevy si scambiarono un’altra occhiata.
    “Ma no, che hai capito…”
    “… è tutta una questione di battere i professori…”
    “… e dimostrare loro che siamo più brave noi!”
    Elly, la più buona fra le tre, si mise una mano fra i capelli. “Oh, no…” gemette. Se in gioco c’era il loro spirito competitivo, allora erano rovinate.
    “Ma no, dai, Elly, stavamo scherzando,” cercarono di rinfrancarla le altre due, che avevano già lo sguardo in modalità creativa/Mangiamorte.
    “Ovviamente lo facciamo per… ehm… aiutare la scuola?”
    “Sì, molto credibile. Dai, andiamo che stando qui non scopriremo niente…” le incitò Elly con un sospiro.
    “Vuol dire che ci stai? Sul serio?” esclamò Ale allegra.
    “Qualcuna ci vuole per tenervi lontane dai guai, giusto?” sorrise la Corvonero.
    Una volta uscite dalla Sala Grande, le tre streghe si fermarono, indecise sul da farsi. Fuori dalla scuola si era formato un notevole conglomerato di studenti, che avevano deciso di rifugiarsi nel parco, dove sembrava che l’invasione fosse notevolmente minore. Da lontano riuscivano ad intravvedere Hermione, Milla e Alice che da bravi Prefetti e Caposcuola stavano gestendo al meglio la situazione, calmando tutti i ragazzini del primo anno.
    “Ehm… non dovremmo andare ad aiutarle anche noi?” chiese Sevy in un lampo di (perlopiù simulato) rimorso di coscienza.
    “Nah… se la stanno cavando benissimo senza di noi! E poi fra un attimo ci saranno pure Icon e Mery ad aiutarli!” rispose Ale con una scrollatina di spalle. In effetti, i due stavano giungendo di corsa.
    “D’accordo, allora, che facciamo?” domandò Elly.
    “Proviamo a seguire il flusso dorato!” propose Sevy.
    In mancanza di un’alternativa migliore seguirono l’idea della Serpeverde, che si rilevò fin da subito fallimentare. Prima di tutto non sembrava che ci fosse una direzione prestabilita; nonostante ciò, riuscirono a capire che la concentrazione più alta di particelle dorate si trovava nella Biblioteca. Tuttavia, la massa era talmente alta che proseguire si dimostrò impossibile. Da lontano riuscirono a vedere i professori sani e salvi all’interno della Biblioteca invasa, circondati da una protezione magica, ma la loro magia non era ancora abbastanza avanzata da poterli emulare. Le ragazze decisero dunque di allontanarsi da quel luogo e di entrare in un corridoio laterale, dove c’era almeno abbastanza spazio da potersi muovere.
    “D’accordo, allora, cerchiamo di catturarne un po’ per vederlo da vicino!” disse Ale. L’idea, in sé, era ottima, e piacque subito a tutte; diciamo che la realizzazione erano un attimino più complessa.
    Mezz’ora dopo e molti tentativi inutili, le tre erano esauste ed estremamente irritabili.
    “Oh, insomma!” proruppe Sevy con tono frustrato, “non è che qualcuno di voi si degnerebbe di fermarsi per un attimo?”
    Immaginatevi l’espressione di Ale, Elly e Sevy quando all’improvviso quelli che sembravano quattro piccoli insettini si staccarono dal gruppo per avvicinarsi a loro e posarsi sui palmi delle loro mani, quasi fermi.
    “Oh!” esclamarono insieme, “Ma siete… siete…”
    Si trattava di piccole letterine dorate; una A maiuscola con delle ali d’oro che fluttuavano velocemente e che sembravano incapaci di fermarsi anche mentre lei era posata delicatamente sulla mano delicata di Elly, un punto interrogativo paffutello e dall’aria simpatica e due lettere minuscole, c e h, amorevolmente abbracciate e dallo sguardo fiducioso.
    “Salve,” salutò la A, che essendo la più grande sembrava anche la più coraggiosa, “Ci siamo fermati perché vi conosciamo e vi sappiamo rispettose della grammatica. Cosa vorreste sapere?”
    “Scusate se vi sembriamo maleducate,” interloquì Elly, “Ma voi chi siete?” chiese, con più tatto possibile.
    “Noi,” esordì la A con un sospiro, “siamo le lettere che voi umani avete abbandonato e maltrattato per anni ormai. Ora è venuto il nostro momento di dire basta. Nessuno più ci considera e siamo stufe di stare qui ad attendere che qualcuno si ricordi di noi! Abbiamo deciso di andarcene.”
    “Lettere che abbiamo abbandonato? Di cosa stai parlando?” chiese Ale sorpresa. “Non mi risulta che ci siano delle lettere cadute in disuso…”
    Noi siamo cadute in disuso!” replicò la A con fervore. “Mi devo spiegare meglio? Noi siamo le maiuscole, che nessuno mette più ad inizio frase, che la gente dimentica, perché siamo considerate inutili, troppo pedanti. Rallentiamo, voi dite, è più veloce scrivere semplicemente senza fare distinzioni. Ebbene, ora potrete farlo!”
    “E io,” interruppe il punto di domanda con la sua voce da bambino, “rappresento tutta la punteggiatura; siamo solo dei punti, è vero, e forse è per le nostre dimensioni che ci dimenticate. Frasi e frasi senza virgole, periodi senza un punto e domande senza punto interrogativo. Per quale motivo noi dobbiamo stare qui e vedervi vivere benissimo senza di noi?”
    “Ah, ma la sorte peggiore è capitata a noi,” dissero in coro la c e la h, con un sospiro. “Dal momento che ci siamo incontrate ci siamo amate; l’una non è più la stessa senza l’altra. Eppure voi ci volete separare, crudeli! Solo solitarie, ormai, ci lasciate nel vostro alfabeto. I nostri attimi di fuga, i nostri abbracci, i nostri baci rubati sono stati sostituiti da quell’odiosa nuova lettera che voi preferite a noi, la k! Pretendete che noi possiamo vivere così? No, noi vi lasciamo, per essere per sempre insieme. Non più amanti infelici, ma sposi per sempre uniti!”
    Ale, Elly e Sevy si guardarono sbalordite.
    “Abbiamo sentito parlare del problema,” concesse Sevy, “Ma di sicuro non può essere così grave?”
    “Non così grave, dici!” ribatté piccata la A, “Se non sapessi chi siete vi avrei già lasciate. La situazione è più che grave, è drastica! Quando tutti i giovani ci avevano dimenticato, ancora restava un nostro baluardo. Ma ora… ora pure quella nostra fortezza sembra essere svanita!”
    La A sembrava, poveretta, in punto di lacrime.
    “Ma di che fortezza parlate? Qual era il luogo dove ancora potevate restare in pace?”
    “Fate bene a parlare al passato, era; e ora non è più. Era un luogo magico, speciale, e ora…” piansero le letterine.
    “E ora? Che luogo è questo?”
    Con un immenso sospiro, le letterine proferirono il fatidico nome:
    “GiratempoWeb!”
    “No!” gridarono le tre streghe. “Non può essere! Che è successo per rendervelo nemico?” chiesero, con urgenza e disperazione.
    “Guardate voi stesse; sempre più spesso, non vedete, ci sono intere frasi senza rispetto per la grammatica. Come possiamo restare?”
    Le letterine fecero per andarsene. “No!” gridò Ale. “Non andate.” Le creature dorate si voltarono.
    “Vi giuriamo, vi giuriamo che GW tornerà ad essere un paradiso nel quale voi possiate restare,” promise Ale. “Lo giuriamo,” confermarono Elly e Sevy, alzando il palmo della mano in segno di giuramento. “Avete la nostra parola d’onore.”
    Le letterine sembravano sospettose. Per vari minuti rimasero in silenzio, riflettendo.
    “Va bene,” accettarono infine. “Avete un mese. Un mese soltanto.”
    Detto questo, con dei veloci battiti d’ali sparirono e si reinserirono nel flusso. Per un attimo non successe niente. Poi, all’improvviso, il flusso si fermò e scomparve, velocemente come era arrivato. Da ogni parte studenti iniziarono a rientrare nel castello, guardandosi in giro quasi aspettandosi di vedere dei mostri nascosti da qualche parte. I più piccoli erano ancora attaccati ai Prefetti e ai Caposcuola che avevano svolto i loro compiti con maestria.
    “TUTTI GLI STUDENTI SONO PREGATI DI VENIRE ORA IN SALA GRANDE”
    La voce del professor Wesit rimbombò per il castello.
    Ale, Elly e Sevy si precipitarono verso la Sala con un sorriso enorme sul volto. Una volta entrate, si sentì un vociare spaventoso. Tutti gli studenti stavano discutendo su ciò che era accaduto, chi incuriosito, chi spaventato, chi tronfio (“io non ho mai avuto paura, eh!”).
    “Bene, ragazzi, l’emergenza è finita” proclamò il professor Maicr.
    “Ma cosa è successo?” chiesero molte voci.
    “Be’, non siamo ancora sicuri, ma… riteniamo che si sia trattata di un’interferenza del Sole con il nostro pianeta, che abbia emesso delle particelle solari che…”
    “… oppure una variazione nel naturale corso della Trasfigurazione degli Elementi…”
    “No, no, no!” esclamò ad alta voce Sevy, con voce che spillava soddisfazione. “Non è così che è andata! Noi sappiamo cosa è successo.”
    Maicr, che non si fidava pienamente della studentessa, rispose, con un sopracciglio alzate.
    “Miss Sevy, non dica sciocchezze!”
    “Siamo serie!” interloquì Ale.
    “Miss Ale, lo stesso vale per lei.” Rispose Ben.
    “No, no, confermo pure io.”, aggiunse a questo punto Elly.
    I due professori si guardarono stupiti.
    “Prego, allora, Miss Elly, ci illumini!”
    “Ecco, te l’ho sempre detto che fanno delle preferenze” sussurrò Sevy, non troppo a bassa voce, ad Ale. “Già… be’, noi ci vendicheremo” sussurrò di rimando con sguardo diabolico. Elly lanciò loro uno sguardo incendiario, prima di iniziare:
    “Be’, Sevy si trovava nella Sala Comune Serpeverde, pensando intensamente ad un diabolico piano da proporre ai Mangiamorte, quando all’improvviso…”

    E così, miei cari Giratempini, finisce la nostra storia. Che questo sia un invito a tutti e un ricordo! Trattate bene le lettere e non feritele. Amatele e abbiatene rispetto. Ogni giorno loro vi aiutano e chiedono poco in cambio: non deludiamole. Considerate questo un piccolo Manifesto per la Buona Grammatica… e un grande abbraccio a tutte le persone che già la rispettano e a coloro che in futuro la rispetteranno.

    Anonymous ha risposto 12 anni, 1 mese fa 0 Mago · 0 Risposte
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