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Pene e miserie di un povero fantasma
Miei giovanissimi compari di Hogwarts,
ormai tutti voi siete a conoscenza delle mie sventure. Per un attimo ho creduto, all’inizio di questa settimana, di potermene liberare, ma mi sono ora reso conto che la speranza è vana. L’impresa che si prospetta è così ardua che mi sembra vano anche solo accennarvene.
Eppure, mentre vagavo per i corridoi insieme al Barone Sanguinario, discutendo con lui delle nobili famiglie purosangue che il mondo magico ha perduto, mi sono ritrovato assillato da due delle tre tremende streghe che ormai conosco bene. Ebbene, miei giovani signori, non ho voluto rivelare loro l’oggetto del mio dolore, per non turbare le loro delicate menti; quand’io vivevo, il galateo era ancora in voga. La mia fu un’idea poco saggia, e me ne resi conto quasi subito.
“Lord Calvin”, iniziarono con tono veemente, “se già volete lamentarvi, che almeno ce ne diciate la ragione” continuarono. E io che potevo rispondere? Non potevo affaticarle con il mio fardello. Ma queste insistevano.
“Ormai siete giunto alla fine della vostra settimana fra noi; che male vi può fare dirvi cosa vi tormenta? Potremmo aiutarvi voi; non abbiamo sempre fatto ciò che ci chiedeste?”
Su questo non potevo dare loro torto; mi avevano sempre aiutato (anche se spesso interpretando le mie richieste in modo originale… avevo imparato ad aspettarmi dalle due streghe un atteggiamento furbetto e un poco malvagio). Così acconsentii alla richiesta, e sempre su loro esortazione, eccomi qui ora a parlarne pure con voi.
Ancora mi dispiace parlarvene, quando sono convinto che non possiate fare nulla per me, se non dispiacervi e sentirvi in colpa per il resto dei vostri miserandi anni…
Ancora nessuna risposta. Inizi tu?
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