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Quella notte in tenda…
Nella tenda la notte in cui Ron se ne andò. Harry s'avvicinò e cercando di consolare Hermione.
“Dai sono sicuro che tornerà.”
“No, non lo farà, lui è geloso di te, Harry lo è sempre stato. Ha paura, ora più di prima…”
“Paura? Paura di che?”
“Di te, di me… ehm di noi.”
“Io e te?” disse lui e si sedete ai piedi del letto di lei.
“Lo so è stupido, ma se Ginny avesse un migliore amico, tu… oh scusami non dovrei parlare di Ginny.”
“Non fa niente.”
“Ronald Weasley come ci hai potuti abbandonare, ora che abbiamo bisogno di te, ora che non c'è più nessuno, solo perchè sei geloso. Sei infantile e immaturo!!” disse Hermione ricominciando a piange e mettendo la testa sulle ginocchia.
Harry non sapeva che fare, non era adatto a consolare qualcuno sopratutto una ragazza, sopratutto Hermione, era lei che di solito lo consolava, che gli dava la forza.
Vederla piangere era una tortura. Non si meritava d'essere trattata in quel modo, Ron non la meritava. Harry strinse i denti e il suo viso diventò una maschera d'odio e di rabbia.
Le sue dita si chiusero a pugno e desiderò che il suo migliore amico fosse lì solo per picchiarlo.
Lui le accarezzò la spalla e le sussurrò: “Avanti Hermione, lui ti ama ehm.. tornerà non sa vivere senza di te. Ha sempre fatto l'impulsivo lo sai, ma ha un cuore grande come un campo di Quidditch.” disse Harry mettendo.
Lei alzò lo sguardo, le lacrime le bagnavano il viso, gli occhi erano rossi, e si asciugò con il lenzuolo, e poi disse: “Scusami Harry, tu pensi agli Horcrux a Voldemort e io sono qui che piango come un innaffiatoio, come Cho.”
“Tu non sei come Cho.” Disse Harry sorridendole “E poi ci sono cose più importati, tu l'hai detto, non ricordi?”
“Sì…” rispose la strega e l'abbracciò lanciandogli le braccia al colo.
“No, Hermione non fare così mi soffochi.” disse il mago con una voce strozzata.
Facendo ridere l’amica.
I due si separarono, per poi stare l'uno di fronte all'altro.
“Adesso va meglio, Hermione?” domandò Harry.
“Sì. grazie a…” disse lei, ma gli si avvicinò.
E anche lui lo fece, in pochi secondi le loro labbra si toccarono, prima timidamente come a chiedere il permesso, poi più forte, più velocemente, per diventare una cosa sola.
In un istante si trovarono sdraiati sul letto a baciarsi, a cercarsi, a trovarsi, le mani desideravano esplorare l'altro. I respiri tra un bacio e l'altro erano soffocati, i nomi erano detti insieme ai gemiti.
Le coperte e le lenzuola sembravano di troppo, Harry le buttò da una parte e vide sotto di lui Hermione, bellissima nel suo pigiama, era rossa in viso, intimidita ed emozionata.
Lo guardava, lo guardava negli occhi. Sentì che aveva bisogno, bisogno di lui, come lui aveva bisogno d'amore di un contatto, di calore.
La baciò sulle labbra mentre, le mani di lei gli accarezzavano i capelli.
“Dio come sono dolci le sue labbra!” pensò il mago “Come sono calde. Poi il suo corpo…”
L'iniziò a baciarla sul colo e diceva il suo nome, lo gridava quasi, s'alzò sulle mani, la guardò come ad aspettare un tacito sì.
La ragazza sorrise timidamente e chiuse gli occhi.
Harry iniziò ad aprire i bottoni della giacca velocemente, ma sembravaa più complicata delle operazioni. Ne sbottono due e vide il seno dell'amica avvolto del reggiseno bianco.
“Oh Hermione!!” mormorò. “Io, io ti voglio, ti desidero…”
A quelle parole la strega riaprì gli occhi e con un gesto della mano chiuse la giacca e poi esclamò: “Harry, ma cosa stavamo faccendo? Non possiamo?”
Lui s'alzò e mettendosi seduto al bordo del letto, si prese la testa fra le mani e disse: “Scusa Hermione, io… Perdonami.”
“Era solo un attimo di debolezza, ma è finito.” disse lei sorridendo.
“E' questo che credi? E se invece fosse quello che volevamo entrambi?”
“Harry?”
“Sarebbe così sbagliato?” domandò lui.
“Sì, per Ron per Ginny, per noi.”
“Ron ci ha tradirti, Ron ti ama così tanto da non fidarsi di te, da farti piangere, lui non ti merita… e Ginny, io avevo lasciato Ginny perchè pensavo che essere il suo ragazzo fosse troppo pericoloso, ma ti ho avuto perchè non potevo immaginare di starti lontano. Se invece di Ron, fossi stata tu a scappare io adesso sarei perduto. Ho bisogno di te, Hermione…”
“Harry, io… è un errore, noi siamo amici.”
“Gli amici, Hermione, non si baciano, non stanno per fare l'amore.”
“Ce ne saremo pentiti, avremo rovinato tutto per una sola notte.” disse lei.
“Guardami negli occhi e dimmi che non lo volevi? Che non volevi fare l'amore con me?” le domandò lui avvicinandosi e prendendole la mano.
“No, Harry, io… io…” cercò di dire Hermione “Io ti amo dannazione, ho cercato di non farlo, non volevo che la nostra amicizia…”
Lui sobbalzò e disse: “Perchè non me l'hai mai detto?”
“Perchè ho paura. Paura per te, perditi come amico sarebbe stato terribile, ma perderti come… come amore è come morire. E poi per te io sono solo Hermione la so tutto io, non una ragazza, tu non mi ehm vuoi… non come Cho o Ginny.”
“Io non ti vedo come una ragazza. E poco fa?” disse lui sorridendo. “Perchè non ci dormiamo su potremo riparlarne domani.” e le accarezzò il viso.
“Sì, forse è meglio.” disse Hermione con un velo di malinconia negli occhi.
Harry s'alzò e andò verso il suo letto e disse: “Per me tu sei sempre stata bellis…” Ma sentì colpito alle spalle da un incantesimo.
Cadde inginocchio e mormorò: “Perchè, Hermione?”
La strega aveva ancora la bacchetta puntata contro di lui, e piangeva.
“Perdonami, Harry…” disse “Ma ci sono cose più importanti di me e del nostro amore… Tra qualche secondo ti sveglierai e non ricorderai più niente. Io invece…”
La giovane strega si lasciò andare sotto le coperte e pianse, pianse per il più impossibile degli amori, quello fra lei e il suo miglior amico Harry.
Ancora nessuna risposta. Inizi tu?
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