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  • Una cena speciale [Rose/Scorpius]

    Posted by Anonymous on Ottobre 20, 2015 at 3:21 pm

    Storia sul mio altro pairing preferito, ma non ne sono pienamente soddisfatta… per il resto non aggiungo altro, vi lascio la sorpresa… :uhuh:
    Buona lettura… :^.^:
    syssy5

    «Quando trovi una brava ragazza, tienila stretta e trattala bene.»
    Erano state queste le parole di nonna Malfoy nel giorno in cui gli aveva fatto quel regalo. Lo aveva preso da parte con la scusa di dargli il suo regalo di Natale e invece la realtà era stata ben diversa.
    Ora Scorpius l'aveva trovata una brava ragazza, una che sarebbe sicuramente piaciuta alla nonna; forse non avrebbe sopportato subito il cognome che portava, ma lui era certo che, una volta conosciuta, le sarebbe piaciuta davvero. O almeno è questo che amava pensare, la realtà nessuno l'avrebbe mai saputa.
    A lui invece non importava il cognome di lei, non si era fatto trascinare nell'assurda convinzione di famiglia sulla purezza di sangue, era roba vecchia per cui era nata una guerra sanguinosa che era ancora vivida nei cuori dei più. Scorpius non la capiva, lui era nato dopo, ma vedeva suo padre farci i conti praticamente ogni giorno, la fama di Harry Potter non era ancora scemata e soprattutto i genitori di lei anche ora erano così retti, così perfetti.
    Ritrovarsi a pensare a quelle persone era strano, non che li odiasse, ma non era ancora riuscito a inquadrarli. Anche loro quando lo avevano conosciuto erano stati restii ad accoglierlo in famiglia – proprio come avevano fatto sua madre e suo padre – tuttavia col tempo avevano imparato che lui non era la sua famiglia, di Malfoy portava solo il cognome, non il loro credo.
    Scacciò quei pensieri, non voleva pensare a come avrebbero reagito le due famiglie una volta che avrebbero appreso la notizia; sempre che lei accettasse.
    Aveva prenotato in un ristorante di gran classe, forse non così sontuoso come un mago di alto rango si sarebbe aspettato, ma di certo dalla prospettiva babbana doveva essere il meglio del meglio. Il programma della serata consisteva in una cena, alla fine della quale le avrebbe fatto la sua proposta.
    Si era vestito di tutto punto, non così elegante da sembrare l'invitato a un matrimonio, ma abbastanza per una cena chic; aveva chiesto anche a lei di vestirsi elegante, le aveva anche detto dove l'avrebbe portata a mangiare sperando che la fama del ristorante non la intimidisse.
    Era contento di aver scelto quel locale, tra quella gente sentiva di passare inosservato, non era più l'erede dei Malfoy, la famiglia di traditori, era un semplice venticinquenne come tanti – anche se la sua innata bellezza faceva comunque voltare la testa a tutte le giovinette che incontrava. Le convenzioni di una volta erano cadute, i babbani non erano visti più come esseri da evitare e i maghi si integravano bene tra di loro, fermo restando la segretezza sul loro mondo che adottavano da sempre.
    Aveva affittato una limousine con autista e passò a prenderla sotto casa con una decina di minuti di anticipo, giusto perché voleva sentirsi dire che lei non era ancora pronta. Nell'attesa Scorpius si mise spesso le mani in tasca per controllare che il suo piano fosse ancora lì. Poi vide la sua rosa uscire dalla porta e scendere i pochi gradini che la separavano da lui.
    Era così bella Rose, con quel vestito prugna che le fasciava i fianchi in quel modo così speciale, elegante e sensuale al tempo stesso; era il suo preferito e lui lo adorava. I capelli invece erano appuntati tutti sulla nuca, solo qualche ricciolo ramato sfuggiva dall'acconciatura e sembrava quasi che lingue di fuoco le salissero dalle spalle per incendiarle la testa. Dopo un tempo che a Scorpius parve interminabile passato a fissarla, le aprì la portiera e la fece salire sulla vettura. Appena fu salito anche lui, la limousine partì.
    Durante il tragitto non parlarono molto, il Malfoy era ancora perso ad ammirare la bellezza di lei, Rose invece si sentiva quasi in imbarazzo, non le capitava spesso di lasciare Scorpius senza parole e ogni volta che accadeva il suo atteggiamento la spiazzava, preferiva di gran lunga lo studente di Serpeverde che aveva odiato a lungo e amato ancora più a lungo.
    Il ristorante arrivò prima del previsto, Scorpius abbassò gli occhi prima di scuotere la testa e sorridere; aveva un piano, lo stava quasi dimenticando.
    «Andiamo!» le disse, prima di scendere a andare ad aprire la sua portiera come un perfetto gentiluomo.
    All'interno del locale li accolse un giovanotto alto e ben piazzato, di quelli che ti immagini come grandi atleti, che li condusse al loro tavolo prima di tornare alle sue mansioni. Scorpius aveva già definito il menù, quindi non dovevano far altro che aspettare le prime portate.
    Ogni volta che finiva una pietanza era snervante aspettare la prossima, la fine della cena si avvicinava vivanda dopo vivanda, ma il tempo trascorreva sempre troppo lentamente. Giunse infine il dolce.
    Con le parole di sua nonna nelle orecchie e il suo ultimo regalo stretto in pugno, Scorpius si alzò dal tavolo e si avvicinò a Rose che stava gustando il suo dessert; era rimasta con la forchetta a mezz'aria, tanto era curiosa da non osare dare altri morsi a nessun cibo, non poteva fare altro che guardarlo punto e basta. Lui rimase a fissarla dall'alto in basso per qualche istante, poi si inginocchiò al suo cospetto e tirò fuori l'anello di famiglia che gli aveva dato Narcissa.
    «Vuoi sposarmi… Rose?» chiese con la voce strozzata dall'emozione e da un suo eventuale rifiuto – per quanto una persona possa essere certa di una cosa, quando ci si trova a doverla affrontare il dubbio che possa accadere qualcosa di diverso esiste sempre.
    La Weasley rimase per un attimo basita, la bocca leggermente spalancata e il dolce che cadeva dalla forchetta. Si portò l'altra mano alla bocca per trattenere le emozioni, non riusciva a parlare. Intanto lui attendeva fremente; quando capì che le parole non le sarebbero mai uscite, lasciò andare la forchetta e si gettò tra le sue braccia mentre tutti i presenti si erano voltati a curiosare la scena.
    In fondo non servivano parole, Scorpius conosceva già la sua risposta, come lei era certa che prima o poi avrebbe dovuto affrontare quella domanda. Tornarono a sedersi, ma Rose non finì mai il suo dolce, rimase sul piattino, mutilato di appena un paio di morsi, era già sazia di dolcezza anche così.

    Anonymous ha risposto 8 anni, 12 mesi fa 0 Mago · 0 Risposte
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