Titolo originale: The Warlock’s Hairy Heart
Premessa
State attenti cari lettori: la Rowling chiama in causa i Fratelli Grimm per la sua terza e più oscura fiaba. Nella favola “Il cuore peloso di Warlock” c’è poco da ridere e nessuna domanda da porsi, è solamente un viaggio nelle oscure profondità dell’animo di un uomo di nome Warlock.
Non c’è nessun segnale della polvere di Pixie ma assistiamo invece alla realizzazione di un disegno di un cuore malato, ricoperto di peli maledetti e sanguinante. Dietro il testo c’è un’antica chiave con tre cerchi nell’impugnatura, che giace in una pozza di sangue, rendendo chiaro che siamo di fronte ad un racconto completamente differente rispetto agli altri. Non dite di non essere stati avvisati.
Trama
C’era una volta un uomo giovane ricco ed affascinante di nome Warlock che non credeva nell’amore e si vergognava dei suoi amici innamorati definendoli stolti. Sicuro del suo desiderio di non innamorarsi e di non cadere in tali stranezze, il giovane Warlock si dedicò alla pratica delle Arti Oscure proprio per evitare di innamorarsi di qualcuno.
I suoi genitori ignari che egli si fosse spinto al limite dell’utilizzo delle Arti Oscure per proteggersi dall’amore si facevano beffe di lui, pensando che un giorno quando avesse incontrato la ragazza giusta, solo allora, avrebbe cambiato le sue convinzioni aprendosi all’amore.
Giorno dopo giorno Warlock diveniva sempre piu’ orgoglioso di se stesso compiacendosi dei traguardi pian piano raggiunti che lo avevano portato ad una totale indifferenza nei confronti dell’amore. Con il passare del tempo osservava gli amici piu’ cari sposarsi e costruire le proprie famiglie, egli tuttavia continuava ad essere sempre piu’ soddisfatto di se stesso e delle decisioni prese, considerandosi fortunato ad essere un uomo libero da legami emotivi che egli riteneva inutili e fuorvianti.
Accadde che i genitori del giovane Warlock morirono, egli non fu mai distrutto dal dolore si senti invece come benedetto e liberato dalla loro morte.
Con il passare del tempo divenne sempre piu’ arido di sentimenti e piu’ amante della solitudine.Una volta libero da ogni legame famigliare si senti finalmente a proprio agio nella casa dei genitori morti a tal punto da trasferire il suo grande tesoro nel sotterraneo.
Un giorno Warlock senti due servi chiacchierare tra di loro. Entrambi lo denigravano,il primo provava pietà ed il secondo invece lo derideva per il fatto di non aver ancora trovato una moglie. Così,quasi per ripicca, egli decise che era ora di prendere moglie, voleva scegliere una donna bellissima,onesta e sana in maniera tale da suscitarel’invidia di tutti.
Il fato gli fu propizio ed il giorno dopo incontro’ una strega bella e virtuosa . Convinto che fosse la sua giusta ricompensa incomincio’ a corteggiarla ed a convincere tutti i suoi amici che era veramente diventato un uomo diverso. Ma la giovane strega continuava a percepire la sua freddezza d’animo, era attratta dall’affascinante uomo ma al tempo stesso ne era respinta a causa della sua indifferenza , cio’ nonostante accettò l’invito di Warlock per una festa al suo castello.
Durante la festa,tra musiche e canti dei menestrelli,Warlock si avvicino’ alla strega. Lei ancora dubbiosa gli confido’ che si sarebbe fidata delle sue parole d’amore solo se lui le avesse dato prova di avere un cuore. Sorridendo la prese per mano e la condusse nei sotterranei, lì le mostrò uno “scrigno magico di cristallo” all’interno del quale giaceva il suo “cuore pulsante”.
La strega, sconcertata alla vista del cuore, che era diventato deforme e peloso a causa del suo distacco forzato dal corpo, pregò il giovane Warlock di rimetterlo al suo posto.
Così impugno’ la bacchetta e si aprì il petto riponendovi il “cuore peloso”. La strega eccitata allidea che potesse finalmente provare amore, lo abbracciò ma l’orribile cuore fu colpito dalla bellezza della sua pelle e dal profumo dei suoi capelli. Mal cresciuto a causa della separazione dal corpo per un tempo così lungo, l’ora ricongiunto e perverso cuore fece qualcosa di spaventoso. Molte ore dopo, gli ospiti incominciarono a cercare Warlock e la giovane strega fino a giungere nei sotterranei del castello.
Sul pavimento giaceva la donna morta con il petto aperto. Dietro di lei c’èra il folle Warlock, che accarezzava e leccava il suo splendente cuore rosso, programmando di prenderlo per se. Ma il suo cuore era forte e rifiutò di lasciare il suo corpo. Warlock, non volendo essere schiavo del suo cuore, si aprì il petto e lo tolse via, così si erse vittorioso, con un cuore sanguinante in ognuna delle mani, prima di cadere sul cadavere della giovane donna morta e morire.
Conclusioni e morale
La Rowling, come le migliori scrittrici di fiabe, non ha alcuna pietà dei malvagi. Chiunque agisca con arroganza ed egoismo, isolando se stesso dal provare sentimenti come l’amore (ad esempio Warlock che si lasciò impazzire), viene punito. Come nelle altre fiabe che abbiamo letto, il segreto risiede nell’universo diegetico, in parte reale, in parte immaginario. La disgustosa e indelebile visione del Warlock pazzo, che lecca il cuore sanguinante, è degna degli oscuri fratelli Grimm. Dato per scontato che questa storia (e tutto il libro) è rivolto ai giovani maghi e streghe, è giusto che la Rowling scriva una fiaba sull’abuso delle Arti Oscure, la più orribile e meno salvifica di tutte le arti. Le Arti oscure, come noi fan ben sappiamo, non sono materiale con cui giocare… mai!
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