Capitolo 16: La botola

Harry Potter e la Pietra Filosofale

Riassunto del Capitolo

Il cane a tre testeHarry aveva appena finito gli esami, superandoli tutti nonostante il caldo e la paura per Voldemort: prima la McGrannit, poi Vitious, poi Piton ed infine storia della magia, così potè godersi finalmente una settimana di pace.
Mentre era fuori con Ron e Hermione, ad Harry venne in mente un particolare a cui non aveva assolutamente pensato:
“Strano” disse agli altri due “che qualcuno abbia in tasca un uovo di Drago, visto che è vietato allevarli, e che incontri proprio Hagrid in una taverna.”
Infatti, Hagrid rivela che mentre parlava con lo sconosciuto al pub La Testa di Porco, inavvertitamente, aveva rivelato il segreto per fare stare buono Fuffi: infatti bastava un po’ di musica e il cagnone si metteva a dormire.
Harry, Ron ed Hermione a questo punto corsero a cercare Silente, ma la McGrannit li bloccò appena entrati a scuola:
“Il professor Silente non c’è” – disse
“Ma è per la Pietra Filosofale” – disse Harry
“Nessuno può rubare quella pietra” – tagliò corto lei, stupefatta anche dal fatto che i tre ragazzi ne fossero a conoscenza.

I ragazzi però non si dettero per vinti, e decisero che avrebbero agito quella sera: presero il mantello dell’invisibilità e si preparano ad uscire ma…. Neville era sulla soglia della Sala Comune che cercava di impedire ai tre amici di uscire, spaventato all’idea che Grifondoro perdesse altri punti. Hermione, dispiaciuta non trovò altra soluzione che lanciargli una fattura: “Pietrificus Totalus!”
Lasciarono Neville pietrificato, disteso sul pavimento, ma quando arrivarono davanti alla porta del terzo piano la trovarono già aperta: Piton era già stato li.
Con la musica del Flauto di Hagrid, riuscirono a far addormentare Fuffi, e a calarsi nella botola che il cane a tre teste proteggeva, dove Harry e gli altri scivolarono giù per poi finire su una pianta, svariati metri più in basso, che appena atterrati cominciò ad avvinghiarli.
Hermione riconobbe subito la pianta come il Tranello del Diavolo: la pianta ama il buio e l’umido e quindi solo qualcosa di caldo l’avrebbe fatta arretrare. Dopo attimi di esitazione ed agitazione, Harry suggerisce ad Hermione di accedere un fuoco: uUna vampata di fiamme color campanula partì dalla bacchetta di Hermione, così la pianta cominciò a srotolarsi e i ragazzi si liberarono.

Entrati nella stanza successiva, un ronzio simile a migliaia di piccoli uccellini in volo li attendeva.
Ron capì che non erano uccellini, ma delle chiavi volanti. Infatti il portone di legno in fondo alla stanza era chiuso a chiave, e solo una delle chiavi che era in volo poteva aprirlo.
Presero i manici di scopa che erano in quella stanza e si gettarono all’inseguimento, finchè Harry, il più giovane cercatore da un secolo a questa parte, non riuscì a prendere la chiave giusta, che aveva già un’ala piegata, e a passarla ai compagni.

Ma le sorprese non erano finite: ad attenderli nella stanza seguente, c’era un enorme scacchiera, e l’unico modo per attraversarla era giocare una partita contro le pedine bianche, usando le nere, e vincersa. Ma quello era proprio il gioco degli Scacchi dei Maghi: le pedine che venivano mangiate dagli avversari venivano colpite e distrutte cruentemente.
Ovviamente giocò Ron, che era il più bravo dei tre, e prese il posto di un cavallo, Harry di un alfiere e Hermione di una Torre.
La partità andò avanti finchè Ron, sacrificandosi, non fu mangiato dalla regina Bianca: era l’unica soluzione per vincere. La regina lo colpì e lo portò fuori dala scacchiera: a quel punto Harry si mosse e potè fare scacco matto al Re bianco.

Harry ed Hermione a quel punto, corsero in avanto verso un’altra stanza, dove trovarono un enorme mostro a terra con un bernocclo, un troll di montagna, così lo scansarono e andarono ancora avanti, ma questa volta a fermarli non ci pensò solo la magia: della fiamme viola divamparono alle loro spalle, e delle fiamme nere sulla porta davanti a loro, e per passarle avevano a disposizione solo sette bottiglie e un indovinello preparato da Piton: solo due bottiglie erano quelle giuste per attraversare e tornare indietro dalle fiamme.
Hermione si mise a pensare e a guardare le bottiglie, finchè non trovò, secondo ciò che diceva l’indovinello, quella giusta per andare avanti.
“Prendi la pozione per tornare indietro e vai da Ron” – disse Harry ad Hermione.
Hermione bevve e tornò da Ron, mentre Harry, con la seconda pozione, attraversava le fiamme nere per trovarsi nell’ultima stanza.
Una volta dentro notò che c’era già qualcuno, ma non era nè Piton nè Voldemort.

Riassunto a cura di Lican.
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