Harry Potter e la Pietra Filosofale
Riassunto del Capitolo
Qualcuno bussò improvvisamente alla porta della catapecchia. Vernon, spaventato, andò a togliere il fucile dal misterioso involucro che si era portato appresso. Bussarono un’altra volta e la porta si schiantò a terra. Sulla soglia si stagliò un uomo, ma non era un uomo normale, era grande due volte un uomo. Il gigante riuscì a malapena ad entrare nella baracca e con pochi convenevoli verso i “padroni di casa” si diresse verso Harry.
Zio Vernon cercò di opporsi alla conversazione, ma al primo ruggito del gigante si mise in un angolino e rimase zitto. Il Gigante riprese la conversazione porgendo ad Harry una torta di compleanno. Conosceva Harry, conosceva molto bene Harry: lo conosceva meglio di Harry stesso. Si presentò: si chiamava Rubeus Hagrid, Custode delle Chiavi e dei Luoghi di Hogwarts.
Finita la presentazione iniziò a cenare insieme ad Harry ma quest’ultimo sconcertato non aveva ben capito chi era e da dove venisse; scoprì che i Dursley gli avevano tenute nascoste molte cose e tutte queste cose giravano intorno al fatto che Harry era un mago, ma non un mago qualunque ma un mago famosissimo. Dopo un breve descrizione di chi fosse, Hagrid gli porse una lettera: una di quelle tante lettere che nei giorni scorsi l’avevano sommerso, costringendo Zio Vernon a scappare e a rifugiarsi in una vecchia catapecchia su un isola col mare in burrasca, dove si trovavano ora.
La lettera conteneva il diritto di frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Zio Vernon ormai paonazzo si fece coraggio e si oppose categoricamente all’entrata di Harry in quella scuola affermando che la sua famiglia voleva esser “normale” e non aver gente “strana” tra loro; ma anche stavolta un solo ruggito di Hagrid riuscì a zittirlo. Questa scoperta, che i suoi Zii sapessero tutto ciò, fece andare Harry su tutte le furie e Zia Petunia a questo punto gli raccontò che sua sorella Lily era una strega, e che in seguito conobbe “quel” Potter ad Hogwarts e dopo la loro morte (che non era a causa di un incidente d’auto ma, come puntualizzò Hagrid, morirono per mano del più cattivo mago degli ultimi cent’anni), Harry gli era piombato addosso come una disgrazia.
Fu così che Harry scoprì la minima parte del suo passato: scoprì che un certo mago di nome Voldemort aveva ucciso i suoi genitori nel giorno di Halloween, quando Harry aveva appena un anno; scoprì anche che Tu-Sai-Chi cercò di ucciderlo ma, non si sa come, il sortilegio rimbalzò su Voldemort “che sparì”, lasciando illeso Harry se non per una cicatrice a forma di saetta sulla fronte. Nessuno l’aveva mai fatta franca a Voldemort; l’unico era Harry. I pensieri di Harry turbinarono attorno se tutto ciò era vero o no, finché si convinse che era un mago. Dopotutto, ogni tanto gli era accaduto qualcosa di strano, qualcosa di inspiegabile che faceva andare su tutte le furie i suoi zii: i capelli ricresciuti nel giro di una notte, un salto alto quanto la sua scuola o quando aveva parlato a un boa constrictor. A quel punto Zio Vernon prese tutto il coraggio che aveva in corpo per dire che Harry non sarebbe mai entrato in quella scuola per ragazzi “strani” ma avrebbe frequentato la normalissima Stonewall, insultando poi Albus Silente, il preside di Hogwarts; Hagrid, sentito l’insulto, fece uscire un bagliore di luce violetta dal suo ombrello rosa che, colpendo il fondoschiena di Dudley,
gli fece nascere un codino da mailino. Dopodiché uscì con Harry dalla Baracca.
Riassunto a cura di Lily§.
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