Collegamenti tra Harry Potter e la Pietra Filosofale e Harry Potter e i Doni della Morte
Incredibile come J.K. Rowling abbia disseminato indizi tra i sette libri della saga, tutti collegati tra loro. Harry Potter e la Pietra Filosofale è stato scritto tra il 1995 e il 1996; Harry Potter e i Doni della Morte è stato scritto nel corso del 2006. Più di dieci anni sono intercorsi tra il primo e l’ultimo libro della saga eppure, J.K. Rowling aveva già ben in mente come procedere.
Il primo libro contiene infatti molti riferimenti a I Doni della Morte, eccone i dettagli:
La cicatrice
«E lei non può farci niente, Silente? »
«Anche se potessi, non lo farei. Le cicatrici possono tornare utili. »
(Harry Potter e la Pietra Filosofale, pag. 19)
Il riferimento è chiaro! Silente, sa già della connessione tra Harry e Lord Voldemort? Sa già che in futuro, Harry potrà sfruttare questo particolare collegamento?
Il drago della Gringott
«Dicono che a guardia delle camere blindate ci sono dei draghi. »
(Hagrid, Harry Potter e la Pietra Filosofale, pag. 64)
Alla prima lettura, può sembrare solo un’affermazione di fantasia, o scritta solo per stupire il lettore di ciò che potrebbe contenere il sottosuolo della Gringott. In Harry Potter e i Doni della Morte, scopriamo invece che c’è veramente un drago nei sotterranei della banca dei maghi, a custodire le camere blindate più importanti.
Bathilda Bath
Libri di testo
[…]
Storia della Magia, di Bathilda Bath
(Harry Potter e la Pietra Filosofale, pag. 67)
Bathilda, Bathilda! L’abbiamo sempre avuta sotto al naso, nella lista dei libri scolastici da comprare. Proprio quel libro di cui Hermione parla tanto – e che sa a memoria – si rivelerà utile per la trama finale della saga.
Folletti
Straniero, entra, ma tieni in gran conto
Quel che ti aspetta se sarai ingordo
Perchè chi prende ma non guadagna
Pagherà cara la magagna
Quindi se cerchi nel sotterraneo
Un tesoro che ti è estraneo
Ladro avvisato mezzo salvato:
Più del tesoro non va cercato.
(Harry Potter e la Pietra Filosofale, pag. 72)
La scritta che sovrasta la porta che conduce alle camere blindate si rivela particolarmente adatta all’avventura che Harry, Ron, Hermione e Unci-Unci affronteranno nel settimo libro. Inoltre, tra i versi, si nota bene la particolare concezione di possesso che hanno i folletti per gli oggetti e i tesori, tema molto importante in Harry Potter e i Doni della Morte.
Le bacchette magiche
Persino la polvere e il silenzio di quel luogo sembravano fremere di una segreta magia.
(Harry Potter e la Pietra Filosofale, pag. 82)
Siamo all’interno del negozio di Olivander, il costruttore di bacchette magiche più famoso del paese. Anche Harry nota la segreta magia che circonda le bacchete magiche. Ed è vero! Le bacchette magiche sono circondate da una complessa magia, un meccanismo di funzionamento e di scelta del proprio padrone molto particolare. Non ne sappiamo molto in questo libro, ma in Harry Potter e i Doni della Morte veniamo a conoscenza dei complicati meccanismi, anche se le spiegazioni di J.K. Rowling sembrano qui un po’ forzate, e le regole sembrano leggermente contraddire ciò che sappiamo dal primo libro (è la bacchetta a scegliere il mago).
Grindelwald
Silente è noto soprattutto per aver sconfitto nel 1945 il mago del male Grindelwald.
(Harry Potter e la Pietra Filosofale, pag. 100)
Niente di più da aggiungere! Il retro della copertina della figurina di Albus Silente delle Cioccorane, non poteva contenere un segreto tanto evidente. Dall’ultimo libro, scopriamo cose sconvolgenti tra Silente e Grindelwald, che nessuno avrebbe mai immaginato.
Il Barone Sanguinario
«Come ha fatto a coprirsi tutto di sangue? » chiese Seamus molto interessato.
(Seamus Finnigan, Harry Potter e la Pietra Filosofale, pag. 121)
Un altro particolare importante per il settimo libro, che si cela innocuo in questo primo libro. Nell’ultimo libro, infatti, veniamo a sapere che il Barone Sanguinario era l’innamorato della Dama Grigia – fantasma di Corvonero -, che in seguito ha assassinato per gelosia. Pentito del suo gesto, si era suicidato e porta ancora le macchie del suo delitto. C’è molto di più da sapere anche sulla Dama Grigia, figlia di Cosetta Corvonero.
La storia del Principe
Ma perché Piton lo odiava tanto?
(Harry Potter e la Pietra Filosofale, pag. 135)
Severus Piton, il più enigamtico di tutti i personaggi, che abbiamo sempre detestato per il semplice fatto che anche Harry lo detestava. Qui, J.K. Rowling ci pone subito la domanda del motivo di tanto odio da parte del professore. Ne avremo risposta – con grandi sorprese – solamente al termine della saga.
Il Mantello dell’InvisibilitÃ
«È il mantello che rende invisibili » disse Ron […] «Ne sono sicuro… provalo! »
(Ron Weasley, Harry Potter e la Pietra Filosofale, pag. 192)
Il bellissimo e affascinante mantello dell’invisibilità , un altro dei tanti elementi che J.K. Rowling ci ha messo sotto il naso, per scoprire poi nel settimo libro che si tratta di uno dei tre leggendari Doni della Morte. Su questo particolare c’è da discutere molto.
E’ la bacchetta a scegliere il mago
«Suo padre, invece, preferì una bacchetta di mogano. Undici pollici. Flessibile. Un pò più potente e ottima per la trasfigurazione. Be’ ho detto che suo padre l’aveva preferita… ma in realtà , è la bacchetta a scegliere il mago, naturalmente»
(Olivander, Harry Potter e la Pietra Filosofale, pag. 83)«Sì, tredici pollici e mezzo. Legno di tasso. curioso come accadano queste cose. E’ la bacchetta che sceglie il mago, lo ricordi. Credo che dobbiamo aspettarci grandi cose, signor Potter… Dopo tutto, Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato ha fatto grandi cose… terribili, è vero, ma grandi»
(Olivander, Harry Potter e la Pietra Filosofale, pag. 85)
Olivander aveva intuito qualcosa degli eventi futuri perchè dice ad Harry che ci dobbiamo aspettare grandi cose da lui. Il fatto che dica che è la bacchetta a scegliere il mago è un chiaro riferimento al fatto che in un duello chi perde “vince” l’obbedienza della bacchetta dello sconfitto come accade per la bacchetta di Sambuco nel settimo libro… Draco aveva disarmato Silente, proprietario della bacchetta di Sambuco e Harry batte Draco a duello e quindi ottiene l’obbedienza della bacchetta di Sambuco. Inoltre, è significativo che Harry combatta il duello finale con una bacchetta che non è la sua originale, andata distrutta nell’incontro con Nagini, ma batta Voldemort grazie a questi collegamenti. Quindi è la bacchetta che sceglie il mago! Inoltre ricordiamo come Hermione faccia fatica ad usare la bacchetta di Bella perchè non l’aveva sconfitta in un duello ma l’aveva semplicemente presa.
(indizio trovato da LiLyEvaNs)
I centauri annunciano la guerra dei maghi
Nel primo libro della serie, c’è una scena in cui Harry, Hermione, Malfoy e Neville vanno in punizione nella Foresta Proibita e incontrano i centauri (Harry Potter e la Pietra Filosofale, pag. 241). Alla domanda di Hagrid, sia Conan che Cassandro rispondono «Marte è molto luminoso stasera» e tutti, non solo i personaggi, si chiedono “Cosa c’entra Marte?! Non ha senso!” …invece il senso ce l’ha, eccome!
Quattro anni più tardi, nella sua prima lezione di Divinazione (Harry Potter e l’Ordine della Fenice, pag. 565) Fiorenzo dice «Nell’ultima decade si sono avute avvisaglie che la specie dei maghi sta vivendo solo una bree parentesi di quiete tra due guerre. Marte, latore di battaglie, arde luminoso sopra di noi e suggerisce l’imminente scoppio di un nuovo conflitto.»…capito???
E’ la chiara spiegazione di tutta la storia dell’ascesa-declino-riascesa di Voldemort! E logicamente Marte aveva senso anche nel primo libro, quando Voldemort cercava di rinascere bevendo il sangue di unicorno e poi usando la Pietra Filosofale!
Altro appunto: Marte, secondo i romani, era il dio della guerra.
(indizio trovato da Elyn LC)
Inutile negare la grande abilità di J.K. Rowling nell’aver disseminato tutti questi particolari.
Harry chiese a Silente:-Perchè Voldemort voleva uccidere me?
Silente rispose-Ora è troppo presto:lo saprai a tempo debito. è un chiaro riferimento alla profezia.