Ordine della Fenice: la recensione del Master
È bene iniziare dicendo subito: i trailer montano un po’ troppo la scena. Già mi era accaduto con il Prigioniero di Azkaban nel 2004, e da allora non mi sono più fatto ingannare. Per quanto splendidi e affascinanti risultano i trailer di Harry Potter e l’Ordine della Fenice, bisogna sempre giudicarli con cautela: nessun giudizio sul film prima della visione completa!
Il film risulta comunque più che riuscito, un ottimo film, migliore rispetto ai due precedenti per quanto riguarda i tagli. Nonostante siano state tagliate molte parti e molti particolari, la trasposizione del volume di 800 pagine è giostrato con grande abilità .
Il film inizia con il classico logo della Warner Bros avvolto in una nebbia tenebrosa e subito dopo appare l’argenteo titolo del film, la scena poi cala dal cielo su una splendita vista di Little Winghing Surrey. Il film inizia bene con la visione del parco giochi, il caldo torrido, la banda di Dudley e poi l’attacco dei dissennatori. Quest’ultimi appaiono ancora più terribili di come li abbiamo visti nel Prigioniero di Azkaban, e ottima è la resa e molto catturante la prima scena di magia. Arriva la signora Figg, in una rapida apparizione: non rivela nulla sulla sua natura di Magonò ma fa intendere di saperla lunga sul mondo dei maghi. La famiglia Dursley risulta appariscente come sempre e la scena si sposta subito alla notte in cui l’Ordine della Fenice viene a prelevare Harry. Proprio da qui iniziano gli incubi di Harry, meccanismo fondamentale dell’episodio. Harry torna a cavalcare una scopa magica e qui, assieme all’elevarsi della musica di sottofondo, l’emozione si scatena nello spettatore.
L’Ordine della Fenice viene menzionato solo quando Harry incontra i suoi due amici a Grimmauld Place, dove abbiamo le prime notizie su ciò che sta accadendo e su cosa sta macchinando la società segreta. Veloci e fugaci alcuni particolari, ma inseriti nel film con grande prodezza. Altri avvenimenti importanti, come la spiegazione dell’origine della casa, e della casata dei Black sono spostati più avanti nel film, durante le vacanze natalizie degli studenti.
Efficace è la resa del Ministero della Magia in tutta la sua grandezza, è veramente stupefacente. E qui, cogliamo già l’aria tirannica che si respira, dettata dal ministro Cornelius Caramell, e dalla sua sottosegretaria, Dolores Umbridge: impossibile non provare un moto di fastidio verso questa donna, a partire dalla sua voce fino ai terrificanti gatti miagolanti all’interno del suo ufficio. Le sue azioni e le sue punizioni rispecchiano la sua sete di potere, che viene evidenziato dal tono sempre più acceso e intenso dei suoi vestiti rosa. L’aria ad Hogwarts diventa sempre più pesante e irrespirabile a causa dei numerosi decreti didattici affissi dalla malvagia professoressa, fino al punto in cui Hogwarts non viene spogliata di tutti i suoi magici quadri e diventa una vera e propria prigione.
Totalmente stupefacente l’uso della Gazzetta del Profeta come mezzo di comunicazione per far capire come il Ministero agisce su Hogwarts e per capire più velocemente ciò che succede e come si evolve la storia (vedi la fuga dei Mangiamorte da Azkaban).
Fantastica Luna Lovegood: appare proprio come descritta nel libro, spensierata nei suoi pensieri e con le sue bizzarre idee, ma si rivela l’unica a comprendere Harry (bella la scena finale in cui prende per mano Harry).
Piccola nota negativa sull’assenza di Dobby, sostituito da Neville per la scoperta della Stanza delle Necessità , che però non risulta molto chiara: come ha fatto Neville a trovarla? Accidentalmente ovviamente, ma forse una piccola spiegazione sarebbe stata necessaria.
Purtroppo il tempo è sempre troppo poco, per ogni regista, infatti il film incomincia ad accelerare verso la fine e gli elementi sempre più ridotti e velocizzati. La storia tra Harry e Cho finisce tanto velocemente come è iniziata, e il peggior ricordo di Piton è ridotto al minimo, ma si coglie bene lo stupore di Harry nel vedere il padre aggredire in quel modo Severus quando erano a scuola. Stesso vale per il passaggio da Hogwarts al Ministero della Magia per la battaglia finale: ci troviamo già dentro al Ministero e subito siamo di fonte alla porta dell’Ufficio Misteri.
Qui non abbiamo l’incredibile viaggio dell’Esercito di Silente, tra le tante stanze dell’Ufficio, ma ci troviamo subito nella Sala delle Profezie. Incredibile l’effetto gigante creato da questi imponenti scaffali ricolmi di profezie, e bella la scena in cui tutto va distrutto (un po’ esagerata forse).
Non abbiamo però tutto lo scontro tra i giovani ragazzi e i mangiamorte: qualche colpo di bacchetta all’interno della Sala delle Profezie, fughe e rincorse e poi, attraverso la porta che dovrebbe portare alla Sala circolare, cadiamo letteralmente nella stanza del Velo. Il velo appare enorme sotto questa grande arcata; i Mangiamorte catturano tutti i membri dell’ES, ma arriva l’Ordine della Fenice a salvare la situazione.
La profezia, che viene ascoltata subito da Harry, appena la prende in mano, viene qui distrutta da Lucius Malfoy, tutti i membri dell’ES sono raccolti da una parte e rimangono gli altri assieme ad Harry a combattere ancora per qualche secondo. Sirius riesce a sconfiggere Lucius Malfoy, ma Bellatrix gli scaglia contro l’anatema che uccide, Sirius sembra riuscire a proteggersi, uno sguardo incrocia i suoi occhi con quelli di Harry, e poi inevitabilmente cade rapito dal lento movimento del velo e sparisce. Le voci si spengono, Harry si dimena urlante e disperato tra le braccia di Lupin che lo trattengono, la scena è molto commovente. Bella, appena prima di scappare con una risata, sembra un po’ rattristata e dispiaciuta per l’accaduto e poi esce, inseguito da Harry. Arriviamo nell’Atrium, Harry è riuscito a fermare Bellatrix ed ecco comparire Voldemort. Subito arriva Silente e la loro battaglia ha inizio con molti effetti speciali.
Fantastica e commovente la scena in cui Harry è impossessato del male: qui, come già nel corso di tutto il film, fanno un grandissimo lavoro i ricordi dei precedenti film (per la prima volta), dando anche un senso di collegamento tra i vari episodi e un senso alla storia di Harry, che scopre di essere destinato ad un inevitabile scontro finale con il Signore Oscuro.
Bel lavoro anche per il nuovo Nicholas Hooper, che rispetto al film precedente, riprende maggiormente il tema classico di Edvige scritto da Williams.
Lodevole la regia di Yates e la sceneggiatura di Michael Goldenberg, che inserisce nel film elementi importanti come i due fidanzati di Ginny Weasley, la quale, più di una volta, vediamo sbirciare Harry con aria gelosa (nei confronti di Cho) e affascinata dai complimenti che il ragazzo le rivolge all’interno della Stanza della Necessità , evidenti preludi per il sesto film.
Voto finale: 8
Emanuele
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