Animali Fantastici, il panel dell’Entertainment Weekly PopFest
Questo weekend si è tenuto l’Entertainment Weekly PopFest, e Animali Fantastici e Dove Trovarli è stato uno dei grandi protagonisti di questo evento. Ospiti d’eccezione, Eddie Redmayne e Katherine Waterston.
Libro alla mano e in divisa Serpeverde, il presentatore non risparmia le domande mirate e ci fornisce alcuni interessanti spunti sui cinque film.
Per prima cosa domanda: com’è possibile che una storia da tre film si possa narrare addirittura in cinque? E come si potrà immaginare questo titolo con cinque film, se la storia spiegherà anche le vicende legate a Grindelwald?
“Quando ci è stato detto che sarebbero stati cinque, è stata una novità anche per noi… ci sono così tante cose che non ci vengono dette” confessa Katherine.
“Il fatto è che questa è l’immaginazione di Jo. Lei ha una passione così grande per questo mondo e una storia specifica che vuole narrare e noi ne vediamo solo piccoli scorci, e come ha detto Katherine, è assurdamente esilarante quando succede. Penso che Animali Fantastici, il titolo e Newt e le sue creature, sono un modo per entrare in questo mondo, ma c’è una storia molto più grande sulla lotta del bene contro il male che lei vuole raccontare, e non ne avete visto abbastanza nei trailer e nelle clips del film. Ma è davvero il cuore della storia che sta narrando e ha delle qualità davvero epiche. Quindi si capisce bene che Animali Fantastici sia una macro storia che possa prendere più tempo.”
EW: C’è stato un momento durante le riprese in cui avete pensato: ‘Questo non è come qualsiasi altro film. Si tratta di un film sul mondo magico di JK Rowling’?
Katherine Waterston: Tutti i giorni. E ‘stato folle. Finivamo una scena e subito dopo ne veniva costruita una che non avevamo mai visto prima… e una volta lì potevi trovare file e file di libri completamente sfogliabili – ogni piccolo dettaglio era stato considerato. Quindi, sembrava di essere in un museo di JK Rowling, o qualcosa che era lì solo per noi.
Eddie Redmayne: La cosa sorprendente è stata anche l’idea che tutte quelle cose che ho amato nei film di Harry Potter erano tutte quelle piccole cose magiche – come i giornali in movimento. Ma quando si deve girare sul set – ambientato nel 1920 – vedi l’equivalente di JK Rowling nel 1920. Ricordo che un giorno stavamo girando nel Macusa e tutti quei maghi si stavano preparando per il lavoro o per fare le cose. E c’era come una specie di lustrascarpe. Si sa che nel 1920, si potevano trovare i lustrascarpe, e qui c’è un lustrabacchette. E’ un incredibile aggeggio fatto di boa di piume. E semplicemente lavora tutto il giorno, fa il suo dovere. E sono quei piccoli dettagli intricati – tutte quelle cose che ami di JK Rowling – ma negli anni ’20.
Qual è per noi la cosa più strana del rivedere il mondo magico, è il fatto che è a New York City o il fatto che sia nel 1920?Katherine Waterston: Difficile a dirsi, ma penso che sia l’America, perché nessuno di noi sapeva che c’era più di questo mondo al di là del Regno Unito, e mi sento come se questa introduzione faccia considera il mondo intero – la magia in tutto il mondo – in un modo che non avevamo davvero mai visto prima. E ci sono – proprio come nel nostro mondo – ci sono diverse leggi e regole, e così tanto da scoprire. E poi, i costumi sono davvero forti, e ci sono le vecchie auto e tutti i dettagli del periodo. Anche il gergo. Queenie, mia sorella nel film, usa lo slang del periodo, quindi è davvero bello da sentire.
Eddie Redmayne: C’è qualcosa anche di quella età, sul fatto che sia l’epoca del jazz, essendo un periodo abbastanza sexy. C’erano tutte quelle cose sul proibizionismo. C’erano i gangster. JK Rowling riesce a prendere quel contesto e trovarne ogni sfumatura.
E poi, una piccola parentesi su Hogwarts:
Eddie Redmayne: La cosa migliore è vedere quella sciarpa di Tassorosso.
EW: Newt Scamandro porterà Tassorosso di nuovo alla gloria?
Eddie Redmayne: Newt Scamandro è probabilmente un ragazzo modesto, ma spero che sarà così. Non si vanterebbe mai, ma sta sicuramente avendo un momento ‘Tassorosso’.
EW: Newt viene da Hogwarts, Tina è una ragazza di Ilvermorny. Cosa impariamo quando incontriamo quei personaggi su ciò che sono le differenze fondamentali tra essere una giovane strega o mago in America e di essere un giovane strega o un mago in Inghilterra?
Katherine Waterston: Penso che la più grande differenza è in realtà il modo in cui le streghe e maghi interagiscono con i Babbani – o come li chiamiamo noi, No-Mag – in America è vietato entrare in contatto con loro. Siamo stati perseguitati durante il primo vero processo alle streghe di Salem. Alcuni sono andati a nascondersi. Quindi c’è solo molta più segretezza sulla magia in America. Così, quando Newt si presenta, è molto disinformato sulle cose per cui noi siamo molto, molto severi al riguardo.
Eddie Redmayne: Newt non si preoccupa delle regole più di tanto.
Katherine Waterston: E’ abbastanza scioccante per me e mi stressa un po’. Ma lo trovo anche molto affascinante e coinvolgente.
EW: Quindi penso che tutti lo sappiano già – è canon – finiscono per mettersi insieme. E’ noto che i vostri personaggi finiscono per sposarsi, in un prossimo futuro. Questo come influenza la lenta danza che voi fate come attori che interpretano l’inizio di una storia d’amore insieme sullo schermo?
Eddie Redmayne: Una delle cose che mi è piaciuta di questo script quando l’ho letto che è credo che JK. Rowling aveva sempre voluto raccontare una storia più grande. Ma il film è una cosa a sé. E in realtà le relazioni che si vedono arrivare nel film, stanno insieme da sole. Ma quello che mi piace è che il rapporto inizia in modo un po’ …
Katherine Waterston: . …Combattivo
Eddie Redmayne: Non è amore a prima vista, mettiamola così. In realtà c’è un po’ di chimica a prima vista, ma in realtà è una cosa molto combattiva. Ma è stato fantastico costruirlo un po’ alla volta.Questi personaggi sono gettati in un mondo – questo quartetto – e sono tutti estranei in qualche modo. Eppure tutti hanno qualità veramente eroiche dentro di loro. Quindi è bello non dover aver fretta e poterla interpretare al meglio.
Katherine Waterston: E il pubblico ci arriva piano piano, perché si sa che alla fine queste due persone finiscono insieme, in modo da poter vedere e osservare quando iniziano a notarsi l’un l’altro. Sai cosa intendo? Perché ci sei in un modo che secondo me è davvero divertente. Mi sento come se ci fosse molto in questo film su di noi sul tragico momento in cui guardi qualcuno quando non ti guarda e poi distogli lo sguardo, proprio mentre si volta a guardarti. E’ questo genere di cose.
EW: Quando incontriamo Tina, lei è un Auror – anche se non è quello che dovrebbe essere.
Katherine Waterston: Sì, lei è stata retrocessa – ha avuto uno schiaffo sui polsi.
EW: Cosa ti ha colpito dell’inizio della sua storia?
Katherine Waterston: E’ una delle belle cose che penso Newt e Tina abbiano in comune, è che sono entrambi molto appassionati del loro lavoro e ne sono interessati. È il luogo dove prendono vita. Quindi per lei non avere più il posto in cui si sente a suo agio sia molto difficile per lei. Vuole essere una grande Auror, ma in realtà anche vuole tornare sulla cresta dell’onda perché è lì che si sente la migliore. Sta davvero cercando di riparare il danno che ha fatto. Ha tanto cuore, e talvolta ci sono anche situazioni che la costringono a piegare o rompere le regole, anche se tutto quello che vuole è tornare al lavoro. Così lei ha questa lotta interna. Ma ciò che è sorprendente anche nel corso del film è che Newt vede il suo potenziale e la incoraggia a tornare a fare qualche bella stregoneria.
Al Panel è stata anche mostrata una clip inedita intitolata “Just a Smidge”: ne abbiamo potuto vedere l’inizio nei primissimi teaser trailer, ma a seguire è disponibile una trascrizione della scena completa.
La stanza dei ragazzi è in subbuglio e Jacob giace sul pavimento, privo di coscienza.
Tina risistema le scale vicino alla stanza di Newt mentre lui usa la bacchetta per riparare il muro di mattoni, e finisce un istante prima che lei arrivi.
Tina: [guardando la valigia che Newt tiene sulle gambe] Signor Scamandro! Era aperta?
Newt: Solo un po’.
Tina: Sei pazzo? Vuoi lasciare che quelle cose tornino a piede libero un’altra volta?
Newt: Hmm… forse.
Tina: Sul serio? Guardalo! [indicando Jacob]
Jacob emette dei lamenti.
Tina: Gli sanguina il collo. Si è ferito… oh, mio Dio! Questo No-Mag è ferit… aaaaaaaaaaaahhhhhhh!!!
Il Murtlap è scappato dalla valigia.
Tina: Che cos’è quella cosa?
Newt: Niente di cui preoccuparsi. Questo è un Murtlap.
Dopo qualche istante di lotta, Newt riesce a costringere il Murtlap di nuovo nella valigia.
Tina: Che altro tieni là dentro?
Eddie Redmayne: Questa è stata la prima scena che abbiamo girato.
EW: Una cosa è girare la prima scena con un altro attore, trovare la chimica, ma è stata aggiunta una creatura. Come si è comportata la tua creatura? Come avete imparato?
Eddie Redmayne: Sai cosa è stato sorprendente. Pensavo che quando si fa un film di questa portata ti dicessero loro come fare. Ma la cosa meravigliosa di David Yates, il regista, è stata: “Tu mi dici quello che serve.” Con il Murtlap lì, c’era in realtà questa disgustosa anemone di siliconecon cui abbiamo avuto modo di giocherellare.
Katherine Waterston: Sembrava piuttosto vero. E’ stata davvero dura.
EW: Non era una palla da tennis.
Eddie Redmayne: Non era una palla da tennis. Sporadicamente vi era una palla da tennis, di tanto in tanto, ma c’erano anche burattinai. Sai, Warhorse che era a Broadway? Alcuni dei ragazzi che hanno contribuito a creare quei pupazzi hanno fatto alcuni dei pupazzi più grandi. Varia di giorno in giorno.
Katherine Waterston: (a Eddie, per quanto riguarda il Murtlap) Quello che avevi, hai lavorato con esso nella scena. Lo hai afferrato. Stavi davvero tenendo qualcosa, potevi agitarlo in giro.
Eddie Redmayne: E’ stato molto divertente.
Katherine Waterston: E ‘così buono con le creature. E’ riuscito a fare in modo che sembrasse che stessero lottando, è così ricco di talento…
EW: voglio sapere un po’ della tua ‘wandry’ [abilità con la bacchetta, n.d.g.].
Eddie Redmayne: Wandry? Bella parola. Te la ruberò.
EW: Che consiglio ti daresti il primo giorno di prove con la bacchetta, sapendo ciò che sai ora su come farlo?
Eddie Redmayne: Penso che probabilmente direi di rilassarmi.
Katherine Waterston: Sì, tipo ‘rilassati e prendi un drink’.
Eddie Redmayne: Penso che probabilmente avrei dovuto solo rilassarmi. Non lo avevo capito, ma nel mio subconscio sentivo che, dopo 33 anni di ‘rullo di tamburi’, i miei nervi erano parecchio tesi quando presi la bacchetta per la prima volta. E’ stato così disastroso quando l’ho presa in mano – ed ero uno che amava la magia come un bambino, così ho finito per andare in giro con una bacchetta.
Katherine Waterston: Non lo sapevo!
Eddie Redmayne: Avrei detto a me stesso, rilassati un po’. Ma ci siamo addentrati piano piano, andando a quelle lezioni di bacchetta, tutti noi, ed è stato davvero divertente.
Katherine Waterston: Sì, mi sentivo come una vera cretina quando ho preso in mano la bacchetta. Ero così imbarazzata. C’era questa donna meravigliosa che ha lavorato con noi – una sorta di insegnante di movimento – e lei ha detto, “Basta puntare la bacchetta a quella tazza e immaginare che è possibile farla scorrere attraverso il tavolo.” e io ero terrorizzata anche solo di sollevarla. “Che cosa stai facendo con la bacchetta?” Vedi, tutto quello che stai facendo, come questi delicati movimenti con la mano, non lo so. Ho delle mani molto grandi, e mi sento impacciata con la bacchetta. Ho chiesto loro di appesantirmela un po’ così da sentirla più sostanziosa, il che è stato di grande aiuto.
Eddie Redmayne: L’altra cosa che avrei detto a me stesso era ciò che effettivamente feci un paio di giorni più tardi, dopo il mio catastrofico primo giorno, e cioè guardare cosa avevano fatto Dan, Rupert e Emma, e prendere il meglio da loro.
EW: So che avevi incontrato Ralph Fiennes e che ha tessuto le lodi di David Yates, il regista. Avete già avuto modo di incontrare gli altri ragazzi da Harry Potter per avere qualche suggerimento?
Eddie Redmayne: Durante le riprese, l’ho fatto in realtà. E ho lavorato con Emma (Watson), e ho lavorato con un bel po’ degli attori che erano nel film di Harry Potter. Dovrei ancora avere un vero e proprio consulto con loro. Ma ho incontrato Ralph Fiennes poco prima di iniziare le riprese e lui semplicemente cantava le lodi di David Yates, il regista. Perché quando si sta dirigendo tutti questi film è come essere il capitano di qualche enorme petroliera. Ci sono così tanti diversi reparti e attraverso tutto questo caos, lui è così specifico e vede quello che gli attori stanno facendo. E Ralph lo ha sottolineato.
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