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Harry Potter & il Potere Primordiale(long Fiction)
Forse il titolo piĆ¹ appropriato dovrebbe essere “Scleri di Fairy alla fine del settimo libro di J.K.Rowling”. ;D
Dedicato
A tutti i difensori degli
Elfi Domestici
Del nostro tempo,
a tutti quelli che si sforzano
di capire gli altri,
ma spesso non capiscono
sƩ stessi,
a tutti quelli che si
sentono
un poā
Nati Babbani,
ma che in fondo
hanno
la magia innata dentro
sĆ©ā¦
e la usano, senza
bacchetta magica. By Fairy
sHermioneāQuesta ĆØ una storia Ā diversa, sfaccettata; le parole e i pensieri entrano ed escono, come la luce in un prisma,attraverso gli occhi di un personaggio secondario al vero protagonista, occhi che hanno visto Ā gli stessi terribili orrori, ma gli hanno vissuti in maniera differente, lasciando che questi ferissero profondamente lāessenza alla quale essi fanno da specchio: la sua Anima.
Scalfita la sua sicurezza,lāombra di paura e lo strascico di malvagitĆ , che Voldemort ha lasciato sul Mondo Magico anche dopo la sua morte, le faranno da compagne per tutto il racconto, per cercare di spingerla Ā a sottomettersi al destino che i Maghi Oscuri hanno ormai Ā da tempo riservato a quelli come leiā¦I Mezzosangue . Nemmeno Colui Che Ha Sconfitto Voldemort, potrĆ fare nulla. Tutto ĆØ diverso, visto dagli occhi dei diversi. E lāunico barlume di speranza per non soccombere ĆØ nascosto in fondo ai suoi stessi occhi castani, che non sanno vederla per quella che ĆØ in realtĆ ā¦ā.
Cap 1
Di nuovo alla TanaāPer quanto tempo, ancora,
sentiremo la sua
Ombra su di noiā¦?ā Ā sVoldyI superstiti della famiglia Weasley varcarono la porta della loro casa sei giorni dopo la Battaglia di Hogwarts; Molly e Arthur, Bill e Fleur, Charlie, Percy, George, Ron e Ginny. Con loro cāerano anche Harry ed Hermione. Avevano preso una Passaporta, che aveva la forma di un bidone della spazzatura, ed erano stati scortati da tre Auror, sotto lāordine del nuovo Ministro della Magia e Capo del Dipartimento degli Auror, Kingsley Shaklebolt, per paura che qualche seguace di Voldemort fosse ancora in giro e in vena di vendette; il livello di allarme rimase alto per molto tempo. Gli Auror, decimati dalle violente battaglie degli ultimi tempi, soprattutto durante la grande Battaglia di Hogwarts, dovevano dividersi e pattugliare, proteggere, vigilare ogni luogo possibile. Fu grazie a loro che si ritrovarono le bacchette sequestrate dai Mangiamorte di tanti maghi e streghe e ognuna venne restituita al legittimo proprietario.
Voldemort era morto. Definitivamente, stavolta. Tutti gli Horcrux erano stati distrutti, uno per uno, non cāera speranza che potesse risorgere ancora.
Poco prima, Arthur, Molly, Ron, Ginny ed Harry si trovavano in quello che restava dellāinfermeria della scuola, mentre raccoglievano le ultime cose ā il baule di scuola di Ginny, effetti personali di Fred, Tonks e Lupin ā e si preparavano ad andare via. Kingsley aveva raccomandato al signor Weasley di tenere la famiglia al sicuro per un poā, fino al giorno delle udienze al Mnistero, e soprattutto di prestare particolare attenzione a Harry. Allāinizio Harry non fu dāaccordo e manifestĆ² il suo desiderio di ritirarsi a Grimmauld Place, per non dar fastidio alla famiglia, in lutto per le gravi perdite degli affetti subite, ma la signora Weasley replicĆ² convincente, senza lasciarlo finire.
<> disse, in un sussurro, sistemando con cura in un panno bianco unāOrecchia Oblunga e il galeone incantato dellāEsercito di Silente, che erano stati ritrovati in tasca a Fred, e infilandoseli in borsa. <>. Lo guardĆ² con tenerezza di madre e gli mise una mano sulla guancia. <>. Disarmato annuƬ, e dopo quelle parole gli sembrĆ² anche la cosa piĆ¹ sensata da fare. Doveva ancora molte spiegazioni, ai genitori del suo migliore amico. E ne doveva tante anche a Ginny. Ammirava e amava la sua forza, davanti al dolore. Lāorgoglio sul suo bel viso sovrastava perfino la tristezza. Averla di nuovo accanto, in quei giorni, era stata lāunica cosa che gli avesse dato il coraggio di sopportare tutte le conseguenze apportate dalla Battaglia.
Non troppo lontana da loro, Hermione, dal viso pallido e stanco, gli occhi velati da un sentimento indecifrabile, seduta su una branda, aveva rovesciato il contenuto della sua borsetta di perline, e risistemava al suo interno tutto quello che non si era rotto. Lāoggetto era stato sottoposto a troppe avventure, un poā come la padrona. In quei giorni era stata silenziosa e discreta, e si atteneva ad andare ora da uno, ora dallāaltro, a regalare pacche sulle spalle, abbracci e parole di conforto a chi sembrava piĆ¹ triste, ostentando piĆ¹ forza di quanto in realtĆ ne possedesse. Lo sguardo di Ron si posĆ² su lei, mentre riponeva allāinterno un paio di scarpe da tennis appartenute a lui. Poi la vide ripensarci. Le tirĆ² fuori, insieme ad altri indumenti di Ron, li prese tra le braccia e li raggiunse.
<<CāĆØ ancora posto, nel baule, Ā Ginny? Queste cose sono di Ron>> Disse, porgendogliele.
<<Si, dammi qui>>rispose lei, riaprendo il baule, al dire il vero piuttosto vuoto. Quando era andata a casa per le vacanze di Pasqua ed era stata messa al sicuro col resto della famiglia a casa di zia Muriel, qualche settimana prima, aveva lasciato metĆ della sua roba a scuola, in dormitorio, pensando che sarebbe tornata alla fine delle vacanze. Ā Quindi la maggior parte delle sue cose erano andate perdute sei notti prima, perchĆ© il dormitorio della Casa di Grifondoro era stato quasi completamente distrutto e bruciato.
<>. Si allontanĆ² e iniziĆ² a togliere dalla borsetta tutto quello che apparteneva a Harry. Ron prese sua madre sottobraccio e la scostĆ² un poā, per parlarle sottovoce, senza distogliere lo sguardo da Hermione.
<<Mamma, credo che dovremmo chiedere anche a lei, di stare un poā da noi>> mormorĆ². <<Eā lungo da spiegare, ma anche Hermione sarebbe sola a casa sua, se se ne andasse da Hogwarts, o peggio, la terrebbero al Ministero sotto custodia, piuttosto che lasciarla andare a casa senza genitori a proteggerla>>. La signora Weasley lo guardĆ² con apprensione, pensando al peggio. Con tutto quello che era capitato non si era messa il problema.
<> balbettĆ², con la faccia di chi non reggerebbe un altro duro colpo.
<<No, mamma, ai Granger non ĆØ successo niente. Stanno bene, al sicuro, ma lontano da casa. Molto, molto lontano. Ti spiegherĆ² poi con calma. Allora?>>. Ron non ebbe come risposta nĆ© si, nĆ© no. Immediatamente la signora Weasley si avvicinĆ² a Hermione e si chinĆ² sulla branda, prendendo gli indumenti di Harry che la ragazza aveva piegato.
<> le chiese. Hermione la guardĆ² sorpresa e farfugliĆ² qualcosa di incomprensibile. La madre di Ron la trovĆ² un poā buffa e sorrise, prendendole una mano e stringendogliela tra le sue. <<Certo, che verrai. Coraggio, raccogli queste cose, la Passaporta ĆØ quasi pronta, e gli altri ci aspettano nel parco>>. Si allontanĆ² e mise le cose di Harry nel baule di Ginny, mentre Hermione lanciava uno sguardo indagatore verso Ron, che abbozzĆ² un sorrisetto e le fece un occhiolino. Era ancora troppo confusa, per mettersi a discutere sul fatto che fosse o no una buona idea, rimandare ancora la ricerca dei suoi genitori, i quali erano stati sapientemente da lei incantati e spediti in Australia, per essere protetti dagli attacchi di Voldemort e dai suoi seguaci. SospirĆ² e seguƬ i membri della famiglia Weasley giĆ¹ per le scale, fino al parco, vicino alla casa di Hagrid, dove lui gli aspettava, col resto dei fratelli Weasley e i tre Auror che gli avrebbero accompagnati, proteggendo la Passaporta che gli avrebbe riportati alla Tana. Volsero lo sguardo alle tombe fresche di funerale, che circondavano quella di Albus Silente. I nomi che vi si leggevano erano quelli di Fred Weasley, Remus Lupin, Ninfadora Tonks, Severus Piton, Colin Canon, e tanti altri, una cinquantina in tutto. Era diventato un piccolo cimitero di valorosi maghi caduti in battaglia, che col permesso dei parenti, erano stati sepolti accanto al loro amato ex Preside. La Bacchetta di Sambuco giaceva di nuovo tra le mani di Albus Silente, sul suo petto. Potenti incantesimi erano stati fatti attorno alla tomba, per evitare una replica della profanazione fatta da Voldemort.
Accanto a una delle tombe Mastro Gazza disponeva altri Ā fiori sul marmo bianco di ciascuna di esse. gli occhi puntati a terra, gli angoli della bocca piegati allāin giĆ¹, forse pensava ancora in silenzio alla scomparsa della sua gatta. Ms Purr non si era piĆ¹ vista dalla notte della Battaglia.
Gli Weasley si accostarono alla Passaporta e aspettarono qualche minuto, in silenzio, con gli occhi rivolti ai loro piedi, per non vedere ancora la devastazione che era stata fatta alla scuola.
<<Eā ora>> mormorĆ², Hagrid. Non aveva piĆ¹ lacrime per piangere. Gli salutĆ² tristemente, allontanandosi. Quattordici maghi posarono la mano sul bidone della spazzatura e Ā in meno di un secondo anche lāultimo gruppo di persone se ne fu andato. Con Hagrid erano rimasti allāinterno della scuola solo alcuni insegnanti, qualche Auror e tanta gente del Ministero, che cercava, indagava, sistemava, spiegava. Tutti erano stati interrogati piĆ¹ volte, la veritĆ confrontata, ogni testimonianza scritta e firmata. Non restava che ufficializzare tutto al Ministero, con udienze speciali davanti allāWizengamot. Ā Solo dopo la partenza di Harry Potter, Il Ragazzo Che Aveva Sconfitto Voldemort, fu permesso ai giornalisti di entrare e fare il loro lavoro. Il guardiacaccia scosse la testa, e si ritirĆ² con Thor allāinterno della sua capanna.
I primi giorni alla Tana non furono facili per nessuno. Erano in tanti e lo spazio poco. Con molta discrezione, sia Harry che Hermione fecero di tutto per dare una mano e non essere di peso, a partire dalla sistemazione nelle camere. Tirarono fuori i sacchi a pelo dalla borsetta di perline e dormirono uno ai piedi del letto di Ron ā nel letto sopra si sistemĆ² Charlie ā , lāaltra ai piedi di quello di Ginny. Percy dormƬ in camera con George, al posto di Fred, Bill e Fleur nella stanza in cui lāanno prima avevano dormito i genitori di lei.
I toni sommessi con cui ci si rivolgeva la parola, i passi svogliati per le stanze, il poco cibo toccato dai piatti durante i pasti, lasciavano trasparire tutto il dolore che ancora li opprimeva. Non cāera voglia di festeggiare lāincubo finito; Voldemort aveva smesso per sempre di tormentarli, i suoi seguaci erano braccati e le notizie sulla Gazzetta del Profeta parlavano di Mangiamorte solitari trovati e arrestati. Non tutti, comunque. E in troppi non potevano piĆ¹ godere di quel finale tanto atteso e sperato. Troppi.
Era sera, ora di cena, una settimana esatta dal loro ritorno a casa. Una bella foto di Fred, posta sul caminetto, sorrise a Harry, e poi tirĆ² fuori la lingua, mentre faceva gli occhi storti. Harry sospirĆ², seduto al tavolo assieme agli altri.
Si alzĆ² quando anche Hermione si mise in piedi ed iniziĆ² a sparecchiare con lei, aiutandosi con la bacchetta magica e un incantesimo di Levitazione. Portarono in cucina tutti i piatti e i bicchieri da lavare, mentre La signora Weasley iniziava a rassettare la sala da pranzo. Ginny sistemĆ² gli avanzi nella ciotola di Grattastinchi, che si aggirava, pasciuto e tranquillo, sotto il tavolo della sala. In troppi, per aiutare senza disturbarsi lāun lāaltro, i restanti si spostarono con le sedie e si misero vicino al camino spento. Charlie prese la Gazzetta del Profeta del giorno e si mise a leggere a voce alta gli articoli, per commentare con gli altri le notizie e trovare cosƬ qualcosa da fare e da dire. Le ricerche dei nascondigli dei Mangiamorte rimasti in libertĆ erano estese in tutta lāInghilterra e oltre, senza tregua; gli Auror cercavano in ogni modo e con ogni mezzo di seguire le piste piĆ¹ contorte per arrivare a loro, eppure erano certi che ci sarebbe voluto ancora molto tempo, prima di riuscire a catturare ogni singolo Mago Oscuro.
Approfittando della distrazione degli altri, Harry si accostĆ² a Ginny e cominciĆ² a chiacchierare con lei sottovoce. A Hogwarts, dopo i funerali, avevano avuto modo di parlare a lungo e chiarirsi. Ritrovarsi e poter contare di nuovo lāuno sullāaltra li fece sentire piĆ¹ forti, nonostante la situazione; stare poi sotto lo stesso tetto e potersi vedere spesso, come quando erano a Hogwarts, due anni prima, permise loro di raccontarsi tutto quello che avevano vissuto dal giorno del matrimonio di Bill e Fleur e confidarsi che i sentimenti che lāuno provava per lāaltra non erano cambiati, anziā¦ Ci sarebbe stato tanto tempo, per vivere con serenitĆ la loro storia. Ora entrambi avevano bisogno di godere appieno di quel calore familiare che li circondava.
Molly Weasley, in cucina , sempre aiutata dalla magia, lavava le stoviglie e contemporaneamente le asciugava, mentre Hermione le prelevava e le riponeva nelle credenze della sala da pranzo. Fleur spazzava, comodamente seduta accanto al marito e con la bacchetta in mano. Ron entrĆ² in cucina e si appoggiĆ² al muro, guardando la mamma.
<> chiese, ed Hermione tornĆ² dentro per prelevare altri piatti.
<> gli rispose la madre, indicando col mento una pila di Settimanali delle Streghe e Gazzette del Profeta sistemata in un angolo. Hermione riuscƬ carica, e lui estrasse un Settimanale delle Streghe dal mezzo, a caso, guardando la copertina. Era di almeno tre anni fa, perchĆ© le notizie riportate parlavano del torneo Tremaghi che si era svolto a Hogwarts. Lo aprƬ e cominciĆ² a leggiucchiare con curiositĆ , ricordando di aver giĆ letto quell’articolo, in passato. SobbalzĆ², quando si accorse che nellāarticolo era citata e criticata pesantemente nientemeno che Hermione, accusata da Rita Skeeter di prendersi gioco dei sentimenti di Harry Potter e di Viktor Krum, due dei quattro campioni. Ron aprƬ meglio il settimanale e lo piantĆ² davanti agli occhi della madre, il quale retrocesse e fermĆ² lāIncantesimo Lavapiatti.
<>SibilĆ², tenendo dāocchio la soglia della cucina, sperando che Hermione non entrasse in quel momento. <>. Molly lo guardĆ², asciugandosi le mani nel grembiule da cucina, e prese in mano il settimanale.
<> esclamĆ², sommessamente, rileggendo qualche frase.
<>iniziĆ², la madre, cercando di capire quale delle affermazioni della bionda giornalista fosse falsa e quale vera. <>
<>. Lāultima parte della frase la disse piĆ¹ per sĆ© stesso, che per la madre.
<> ripetƩ Molly, alzando gli occhi dal settimanale. <>
<<ā¦Che per poco non le inviavi qualche Strillettera con Fattura allegata, come hanno fatto le fans di Harry e Krum. Eā stato un periodo piuttosto infelice, per lei>>. Hermione entrĆ² in quel momento, e Ron sobbalzĆ² di nuovo, voltandosi goffamente e buttando il settimanale di nuovo tra la pila. La ragazza gli lanciĆ² uno sguardo sospettoso e, afferrando le ultime scodelle da riporre nelle credenze, riuscƬ.
<<CāĆØ mancato poco>> sospirĆ² la signora Weasley.<> mormorĆ², con tono supplichevole, riniziando a lavare posate e bicchieri.
<> sussurrĆ² il ragazzo, ma prima che potesse proseguire, un frastuono dalla sala da pranzo li fece sussultare entrambi, e corsero a vedere cosa fosse capitato. (To be continued)
Ancora nessuna risposta. Inizi tu?
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