Ecco alcune curiosità e altre rivelazioni di J.K. Rowling dopo la pubblicazione di Harry Potter and the Deathly Hallows (21 Luglio 2007).
L’ultima parola del settimo libro
Nella seconda parte dell’intervista a MSNBC, JK Rowling ha rivelato qualche nuovo dettaglio sulla trama del settimo libro.
Fino a non molto tempo fa, l’ultima parola del settimo libro sarebbe dovuta essere “scar”, cioè “cicatrice”; oggi la Rowling ha rivelato la frase esatta:
Solo le persone a cui Harry voleva bene potevano vedere la cicatrice a forma di saetta.
La frase, spiega J.K. Rowling, fa riferimento al fatto che in quel momento Harry è circondato dalle persone che ama. Ma poi, quando le è venuta in mente l’altra frase, quella frase di tre parole, ha capito che sarebbe stata quella la conclusione perfetta.
Daniel e il destino di Harry
Un aneddoto interessante: qualche tempo fa la Rowling ha invitato a cena Dan Radcliffe, l’attore che interpreta Harry nei film. Dan, che ha sempre detto che gli piacerebbe girare la scena della morte di Harry, le ha chiesto: “Devo saperlo: morirò?” La risposta della Rowling è stata volutamente ambigua: “Be’, dovrai interpretare la tua morte.”
Hagrid
L’altra rivelazione di questa intervista è che, sebbene molti temessero o si aspettassero la morte di Hagrid, la Rowling non aveva mai progettato di ucciderlo.
Piton, l’antieroe
E infine, Piton: J.K. Rowling rifiuta di sentirlo definire “un eroe”, pur considerandolo un uomo molto coraggioso. Se non fosse stato innamorato di Lily, non gli sarebbe importato nulla della salvezza di Harry. Resta comunque una persona sprezzante, rancorosa e prepotente.
Dettagli sull’epilogo
L’epilogo, nella sua stesura originaria, era “molto più dettagliato”, e includeva il nome di ogni bambino nato nel clan Weasley in quei 19 anni. Per esempio, Victoire, la ragazzina che bacia Teddy (figlio di Lupin e Tonks) è la figlia maggiore di Bill e Fleur.
“Ma non funzionava molto bene dal punto di vista narrativo” dice la Rowling. “Avevo inserito troppe informazioni, una tentazione a cui in un romanzo è bene resistere.“