Il CineConcerto Harry Potter e la Pietra Filosofale è un’esperienza con la E maiuscola
Assistere a Harry Potter e La Pietra Filosofale in Concerto è stato come attraversare un portale dimensionale e abbandonare il mondo normale per entrare in quello magico, in maniera quasi interattiva per via della musica che commenta, guida lo spettatore e suggerisce cambi di tono di ambienti e personaggi, dovuti alla maestria dell’Orchestra Italiana del Cinema e alle indimenticabili note di John Williams
Fino a questo momento, sapevo che Harry Potter era sicuramente una saga magica: ne sono consapevole da quando ero bambina. Ricordo ancora il momento che cambiò la mia vita. All’età di cinque anni mia madre rientrò in casa con i primi due libri di Harry Potter: La Pietra Filosofale e La Camera dei Segreti (era il non poi così lontano 1998, ed era uscito da poco il secondo libro in Italia).
La lettura di quei libri insieme alla mia amata mamma mi ha fatto passare alcuni anni felici prima dell’uscita del film nelle sale qualche tempo dopo.
Ed è stato come vedere riportato sullo schermo tutte quelle emozioni che avevo provato quando mia madre aveva aperto per la prima volta La Pietra Filosofale.
Non credevo fino a questo momento di poter riprovare brividi simili rivedendo il film al cinema, ben quindici anni dopo.
Forse ha giovato il fatto che l’ avessi quasi dimenticato, essendo passati molti anni dall’ultima volta che l’avevo visto (sono molto più attaccata ai libri che ai film) oppure l’orchestra, o il pubblico gremito e caloroso che condivideva la stessa esperienza.
Sia io che la mia amica siamo giunte all’Auditorium della Conciliazione e a introdurre l’atmosfera e lo spirito dell’evento c’era la colonna sonora all’entrata, quasi ad invitare il pubblico a comprare il biglietto.
In tutto il percorso dell’ingresso fino alla sala ho visto vari gadget per cui però c’era troppa fila e non valeva la pena: c’erano le solite sciarpe, qualche poster, forse un album di figurine e un libro che ancora adesso non ho capito di cosa trattasse nello specifico.
Le poltrone al mio arrivo erano state quasi tutte occupate e ciò che mi ha colpito è stato il pubblico molto variegato: famiglie con bambini, ma anche gruppi di ragazzi vestiti in cosplay e non (c’era una maggioranza di Grifondoro e Serpeverde, sempre in coppia. Presenti anche due cosplay completi di Harry Potter e Draco Malfoy con cui molte persone si facevano le foto), e interi gruppi di persone oltre i quaranta che in comitiva erano venuti a gustarsi lo spettacolo.
C’erano anche coppie d’innamorati, molte di mezza età.
Alle sei e dieci, l’orchestra (contava ben 84 elementi) è entrata e pochi minuti dopo è iniziato il film insieme ai brividi che non mi hanno abbandonato fino alla fine.
E’ stato come attraversare un portale dimensionale e abbandonare il mondo normale per entrare in quello magico, in maniera quasi interattiva per via della musica. E’ in occasione come queste che ti accorgi di quanto una colonna sonora sia sottovalutata in un film: commenta, guida la narrazione, suggerisce il cambio di emozioni e di toni dei personaggi e da’ un peso anche alla recitazione e all’ambientazione, grazie anche all’indimenticabile lavoro di John Williams.
Lo spettacolo ha avuto un intermezzo di mezz’ora per consentire al pubblico di comprare cibo e bevande, ha permesso ai musicisti di recuperare un po’ del loro incessante zelo e ha permesso anche ai molti bambini di farsi le foto con i vari studenti in cosplay.
Per me invece è stato come risvegliarsi da un sogno e tornarci nuovamente quando lo spettocolo è ripreso (accolto, ovviamente, da una breve introduzione che presentava musicalmente ciò che avremmo visto successivamente).
La seconda parte è stata testimone di più applausi in alcuni momenti specifici del film: memorabile la partita del Quidditch ( durata all’incirca dieci minuti, in cui i musicisti hanno dimostrato un’ estrosità non da poco, non che una capacità camaleontica e repentina per via dei veloci cambi di ritmo del pezzo) e indimenticabile quello della prova degli scacchi verso la conclusione.
Inoltre hanno proseguito fino alla fine dei titoli di coda, terminando alle nove e dieci circa.
Non è necessario sottolineare oltre quanto mi abbia coinvolto in tutti sensi quest’esperienza: è stato strano, nuovo e interessante.
Naturalmente non ho solamente gustato il film, ma ho studiato anche molto curiosamente l’orchestra: il direttore, Justin Freer, aveva a disposizione un pc con cui interagiva direttamente durante il film e che gli indicava i cambi di tono e di cadenza matematica.
Gli applausi alla fine del film sono proseguiti per ben venti minuti, e i nostri bravissimi musicisti se li sono meritati tutti(sì, perchè l’orchestra protagonista dell’evento è nostrana, l’Orchestra Italiana Del Cinema).
Io stessa non ho resistito e sono andata a fare di persona i complimenti ad alcuni di essi, che stavano riponendo i loro strumenti e stavano lasciando il palcoscenico. E la cosa che mi ha più reso felice e che loro erano allegri e rilassanti quanto il pubblico che ha assistito, come se fossero stati loro ad aver pagato il biglietto per una cosa bella, e non avessero faticato affatto.
E’ in casi come questo che mi chiedo quale difetto si possa trovare in Harry Potter, e non lo dico solo perchè sono una potterhead. Perchè se Harry Potter fa sentire bene la gente, vuol dire che dev’essere una cosa buona. E una cosa buona dev’essere per forza bella. Può non piacere, ma un consenso popolare così grosso una cosa brutta non può avercela. Harry Potter è come la cioccolata o la Nutella: può non piacere, ma ci si limita a questo solo giudizio. Nessuno si può azzardare a trovare un difetto in essa o a parlarne male.
Non è un caso che per un evento così particolare abbiano proprio scelto Harry Potter: è stata la prima iniziativa in assoluto ad aprire le porte a questo tipo di show, e si sono confermati già altri titoli cinematografici:fra i tanti, Il Signore degli Anelli nel Marzo del 2017 a Firenze, e anche Il Gladiatore sarà proposto nello stesso anno, mese ancora incerto.
I biglietti sono costati parecchio: il prezzo meno caro era di 76 euro….quindi se vi interessano questo tipo di eventi, affrettatevi!
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